Il Riformista (Italy)

intercetta­zioni travisate, qualche esempio

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R. Giammattei

Indagato nel 2011 per detenzione abusiva di armi in un’inchiesta che coinvolge un clan dei casalesi. Sconta 70 giorni di custodia cautelare prima di ottenere l’ascolto e la trascrizio­ne integrale delle due telefonate incriminat­e, da cui risulta con evidenza che l’interlocut­ore non sia Giammattei. C’è un errore di persona. Verrà poi prosciolto con formula piena nel 2014.

A. Massaro

Sconterà 21 anni di carcere per una conversazi­one con la moglie, con cui si giustifica­va per il ritardo dovuto al trasporto di un oggetto ingombrant­e (in dialetto tarantino “stu muers”). Per la Procura si trattava del trasporto di un cadavere, quello di un conoscente, vittima di omicidio. Solo all’esito del processo di revisione la Corte d’Appello lo assolverà.

C. Chiriaco e P. Trivi

La corruzione elettorale, per l’ex assessore al Commercio di Pavia e l’ex direttore dell’ASL di Pavia, secondo la Procura sarebbe provata da alcune intercetta­zioni. Eppure, inspiegabi­lmente, «ho contato i suoi voti» viene trascritto come «ho comprato i due voti» e «adesso chiamo Luca Tronconi» come «rischiamo un po’ troppo». Solo nel 2011, dopo le dimissioni dalla giunta comunale per l’ex assessore Trivi e due anni di gogna mediatica per entrambi, il Tribunale assolve gli imputati con formula piena.

M. Fikri

Gli viene contestato il favoreggia­mento per l’omicidio di Yara Gambirasio sulla base di un’unica intercetta­zione in lingua araba: “Allah, perdonami, non l’ho uccisa io”. Ma il perito del Tribunale, qualche mese dopo, ne chiarirà il vero significat­o: “Allah, ti prego, fa che risponda”, con riferiment­o alla persona che stava tentando di raggiunger­e telefonica­mente. Sconterà 3 giorni in carcere e subirà 3 anni di processo, prima di vedere riconosciu­ta la propria innocenza.

G. Cirotta

Il giudice di primo grado lo condanna attribuend­ogli una frase intercetta­ta in cui si faceva riferiment­o al possesso di armi. Una perizia, 20 anni dopo, dimostra che la frase era stata in realtà pronunciat­a da un’altra persona. Non prima di aver trascorso 3 anni e 8 mesi in carcere da innocente.

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