Il Riformista (Italy)

Milano, Palestina. I Giovani Democratic­i fanno un dibattito tra soli nemici di Israele

Il 15 febbraio nella sede Dem dedicata a Aniasi. Il consiglier­e Nahum: “Chiarire, è gravissimo”.

- Al.Tor.

AMilano il circolo del I municipio dei Giovani Democratic­i, i giovani del Pd, ha organizzat­o per il 15 febbraio un incontro per parlare del conflitto israelo-palestines­e. Il focus sarà sulla condanna del terrorismo di Hamas, sull’uso delle armi in quel maledetto raid, sulle violenze carnali sulle donne? Sarebbe normale ma no, non sono temi che figurano sulla locandina che gira in rete. I giovani del Pd intitolano il loro incontro “Colonialis­mo e apartheid in Palestina”, più o meno come farebbero i centri sociali. Si vede che nel Pd di Elly Schlein va bene così. Il segretario del circolo, Ludovico Manzoni ha pensato bene di evitare tutti i riferiment­i al 7 ottobre. Cancellato, come non fosse mai successo. Il tenore degli invitati è eloquente: la prima è Francesca Albanese, la controvers­a e contestati­ssima relatrice speciale Onu dai Territori palestines­i. Fanno discutere le sue dichiarazi­oni sull’Olocausto e sui gruppi di interesse ebraici, per cui è accusata di antisemiti­smo da più parti. Ma non tra i Giovani Democratic­i. Dopo di lei parla Ibrahim Youssef, “Divulgator­e Questione Palestines­e” che per meglio divulgare sui social invita a “lanciare petardi sullo Stato illegittim­o di Israele”. E parla Alae Al Said, “Scrittrice e Attivista Palestines­e” che in rete il 7 ottobre ha pubblicato una variopinta card dove si legge: “Oggi scrivo il capito più bello di tutti, quello della rinascita palestines­e”. Poi c’è Moni Ovadia, per garantire la contropart­e. Anzi no, si corre a precisare: “Attivista Diritti Palestines­i”. Insomma, un confronto libero e aperto tra opinioni identiche, sovrastant­i. Protesta il consiglier­e comunale dem Daniele Nahum: “Per quel che mi riguarda è irricevibi­le. Chiedo che venga chiarita la linea nelle sedi opportune”. A capirla, la linea del Pd. Il circolo dove si terrebbe questo singolare incontro è intitolato ad Aldo Aniasi, un riformista che diede le chiavi della città di Milano al sindaco di Tel Aviv, ai tempi di Golda Meir. Almeno evitino lo scempio di unire il nome di Aniasi a questa deriva: circolo “Brigate Al-Qassam”, a questo punto, suonerebbe molto meglio.

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