No, così l’Africa sarà una terra di opportunità
Giulio Terzi di Sant’Agata / Senatore FdI
Iindimostrata che noi cattivoni ce ne freghiamo del cambiamento climatico, dunque andiamo obbligati da loro a pensarla come loro. Poi, basta con la lagna dei diritti. Non confondiamo il diritto col capriccio. Altrimenti di questo passo ci troveremo chi imbratta o da una seconda martellata alla Pietà di Michelangelo a San Pietro perché invoca il diritto alla Porsche di cittadinanza, confondendolo con aspettativa o desiderio. Sono cose assai diverse, a volte opposte. Il cambiamento climatico è cosa che oggettivamente esiste. Ci si divide sul catastrofismo e sulle soluzioni con cui adattarvici: tornare a un mondo bucolico come propone l’ambientalismo che vorrebbe costituire il comunismo 4.0 o investendo in infrastrutture (è il caso delle vasche di compensazione da farsi in Emilia Romagna) che attenuino danni che la natura ci imporrà sempre, come fa da sempre? Io sono ovviamente per questa seconda. In attesa che questi giovani avanzino anche solo una proposta concreta, volta a migliorare quella che secondo loro è una condizione assassina verso l’ambiente, e sempre in attesa che vadano a imbrattare i musei dei paesi grandi inquinatori, cioè Cina e India (cosi vediamo che fine fate) sappiate che secondo me è giusto arrestarvi se interrompete un pubblico servizio o rovinate qualcosa che è patrimonio di tutti esattamente come l’ambiente che vorreste a vostra immagine e somiglianza e in funzione del quale vorreste costringere tutti noi a uniformarci alle vostre pretese. Dai, andate a lavorare e cambiate il mondo. Se ne siete capaci.