No, costringere Amadeus alle scuse è imbarazzante
Sbaglia Sinner a non andare al festival di Sanremo. Perché? “Perché Sanremo è Sanremo”, come dice il claim. Insomma non c’è niente di più italiano, nazional popolare, e unitario come il festival della canzone italiana. Che negli ultimi anni, grazie alla direzione di Amadeus, è tornato ai grandi ascolti riuscendo a conquistare anche un target giovanissimo che da tempo era lontano dalla tv generalista. Grazie a un format rivisitato, all’età media dei cantanti abbassata, a una scrittura meno pesante, Sanremo è tornato a unire davvero l’Italia, e ad essere l’unico programma, dopo i mondiali di calcio, durante il quale famiglie, amici, gruppi di ascolto, si riuniscono d’avanti alla tv. Sinner con la sua presenza avrebbe non solo reso omaggio a tutti gli italiani che lo guardano, e quindi all’Italia stessa, ma quegli omaggi se li sarebbe anche presi. Sanremo fa più ascolti dei campionati di tennis, e ne avrebbe giovato anche la sua immagine. Forse molti penseranno che non ne ha bisogno, o che addirittura il rifiuto l’abbia accresciuta. Ma sono i soliti naif con la puzza sotto il naso che per anni non hanno visto il festival proprio perché troppo nazional popolare. E che oggi non lo sopportano perché al governo c’è il centrodestra. E quindi anche in Rai. Gli stessi che oggi chiedono di allontanare i partiti dalla tv di stato, dopo averla lottizzata quando al governo c’erano loro. Ed è un peccato tirare in mezzo Sinner su questa polemica. Che ha detto non sarà a Sanremo per altri impegni. Non lo vedremo neanche testimonial di spot e pubblicità? Non vogliamo arrivare a tali moralismi, fa bene a monetizzare questo talento. E infatti non abbiamo condiviso la polemica sulle tasse pagate all’estero. Sinner non ha solamente la residenza fiscale a Montecarlo, ma ci abita, si allena lì quando non è ai tornei. Non si tratta di una residenza di carta, ma di una scelta sportiva. E anche se fosse economica, che male ci sarebbe? L’Italia cerchi di attrarre investimenti, talenti, e milionari, anziché farli scappare. “La cosa più bella di Monaco è che ci sono tanti giocatori con cui puoi allenarti, le strutture sono perfette. Lì mi sento a casa. Sto bene lì, ho una vita normale, posso andare al supermercato con zero problemi” ha detto Sinner. Chi lo ha accusato per questo, cosa ha da offrire? Diverso è il discorso per Sanremo. Quello si è un tributo dovuto al Paese. Un palco su cui sono salite oltre ai simboli italiani, anche tantissime star internazionali. E nessuna ha detto “sarò già a lavorare”. Nessuno qui mette in dubbio che la motivazione sia realmente questa, ma uno sforzo si poteva fare. Sarebbe stato lavoro anche quello. Non prendiamoci in giro: fa parte del lavoro dei campioni sportivi anche ciò che si fa fuori dal campo. Mentre aver costretto Amadeus a un messaggio di scuse è stato un po’ imbarazzante. Magari insistendo alla fine Sinner si sarebbe convinto. Gli italiani fanno il tifo per lui.