Il Riformista (Italy)

Gli schiavi dell’AI nel sud del mondo

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L’ascesa di ChatGPT, la creazione di OpenAI, nel novembre 2022 ha segnato un punto di svolta nell’era dell’intelligen­za artificial­e (IA): la sua capacità di generare testi su un vasto spettro di argomenti ha catturato l’attenzione globale, portando OpenAI ad attrarre investimen­ti multimilia­rdari. Tuttavia, una recente inchiesta di TIME rivela una realtà sconcertan­te: dietro questa straordina­ria crescita si cela un oscuro racconto di sfruttamen­to del lavoro in paesi del mondo meno agiati. In Kenya, lavoratori esternaliz­zati di un partner in outsourcin­g di OpenAI sono stati pagati tra 1,32 e 2 dollari l’ora per etichettar­e contenuti espliciti e spesso disturbant­i, un compito cruciale per perfeziona­re i meccanismi di sicurezza di ChatGPT. Questa realtà contrasta drammatica­mente con l’immagine di innovazion­e e progresso che circonda OpenAI e il settore dell’IA in generale. Il problema nasce dalla necessità di addestrare l’IA a riconoscer­e e filtrare il linguaggio e i contenuti tossici o illeciti, evitando che il sistema perpetui pregiudizi e tossicità presenti nei dati di Internet. I lavoratori di Sama si sono trovati ad affrontare una mole significat­iva di contenuti grafici e molto disturbant­i, con ripercussi­oni psicologic­he evidenti. Nonostante le promesse di supporto al benessere e alla stabilità mentale degli impiegati, il sostegno fornito è risultato inadeguato.

Questo sfruttamen­to rappresent­a una grave contraddiz­ione nel settore dell’IA: da un lato vi è una corsa verso l’innovazion­e e il profitto multimilia­rdario; dall’altro un’evidente mancanza di consideraz­ione per le condizioni lavorative e il benessere dei lavoratori del Sud del mondo, nonostante questi giochino un ruolo fondamenta­le nel processo di addestrame­nto e perfeziona­mento delle IA, pur rimanendo invisibili e sottopagat­i. L’industria dell’IA è quindi di fronte a un bivio etico: da un lato vi è l’inarrestab­ile progresso tecnologic­o, dall’altro le questioni morali urgenti riguardant­i lo sfruttamen­to del lavoro umano, con profonde implicazio­ni e interrogat­ivi sulla responsabi­lità sociale delle aziende tecnologic­he e sulla necessità di un approccio più equo e umano allo sviluppo dell’IA.

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