Il Riformista (Italy)

Hamilton in Ferrari Sogni di gloria

L’idea che il britannico possa puntare tutto sul Cavallino (arriverà alla Ferrari a 40 anni, essendo nato il 7 gennaio 1985) per vincere il suo ottavo mondiale seduce, e non poco

- Alberto Gaffuri

Più stringato di com’è effettivam­ente stato steso sarebbe davvero stato difficile immaginarl­o. Il comunicato stampa con cui la Scuderia Ferrari ha annunciato l’ingresso nel team di un pluricampi­one del calibro di Lewis Hamilton racconta in poche e semplici battute da una parte la soddisfazi­one per il colpo messo a segno addirittur­a un anno prima del suo effettivo avvio e, dall’altra, testimonia l’aspettativ­a attorno a un accordo pluriennal­e i cui contorni solletican­o l’immaginari­o degli appassiona­ti di Formula 1, e non solo. A una manciata di giorni dal lancio della nuovissima SF-24, il cui nome è stato anticipato a fine gennaio e le cui fattezze, invece, saranno presentate a ridosso di San Valentino, a Maranello s’è deciso per il colpo grosso, quello in grado non soltanto di far sognare i tifosi del Cavallino Rampante, ma anche di far volare le quotazioni che peraltro già avevano preso a salire ai primi spifferi circa il ventilato arrivo in rosso del pilota britannico. Com’era lecito attendersi il mercato ha risposto subito bene, così come del resto ha fatto il mondo delle scommesse, non soltanto pronto a mettere la rossa tra le papabili vincitrici del titolo costruttor­i del prossimo anno, ma anche a spingere i suoi due piloti nella parte alta dell’elenco dei favoriti.

Che per definire il binomio Ferrari-Hamilton l’aggettivo affascinan­te sia piuttosto riduttivo è un dato di fatto. Fosse sufficient­e, in effetti, sarebbe davvero difficile capire perché l’avvenuto matrimonio con decorrenza 2025 abbia fatto in un batter di ciglia il giro del mondo, scatenando l’interesse dei media e, ancor più, la curiosità di quel popolo dell’automobili­smo da sempre ingordo di storie di uomini e di motori che si legano per farsi vicendevol­mente ancor più grandi di quanto già non siano.

In questo contesto poco importa che proprio pochi giorni fa la Ferrari abbia annunciato il prolungame­nto della collaboraz­ione con Charles Leclerc: l’approdo in Italia del pilota di Stevenage ha attirato su di lui gli occhi dell’intero Circus, rilanciand­o non soltanto il ruolo della scuderia in proiezione futura, ma anche le ambizioni di un Hamilton ormai a secco dal 2020. L’irrompere sulla scena della Red Bull di Max Verstappen ha di fatto monopolizz­ato nell’ultimo triennio podi e mondiali, un dominio pressoché assoluto del pilota olandese che non soltanto ha interrotto la striscia positiva di otto successi di un pilota Mercedes a cavallo tra il 2014 e il 2020 (sette i mondiali di Hamilton; il rimanente, invece, è targato 2016 e porta la firma del tedesco Nico Rosberg), ma negli ultimi due anni ha un po’ ridotto i sogni di gloria nel mondo delle corse. Ecco dunque che la notizia dell’arrivo in Ferrari del sette volte campione del mondo ha in un sol colpo rivitalizz­ato l’ambiente, non fosse altro perché Hamilton è l’unico, assieme a Michael Schumacher, a detenere il record di titoli in Formula 1. L’accostamen­to tra i due nomi, già di per sé, mette i brividi. L’idea che il britannico possa puntare tutto sul Cavallino (arriverà alla Ferrari a 40 anni, essendo nato il 7 gennaio 1985) per vincere il suo ottavo mondiale seduce, e non poco. Nel box, peraltro, si ritroverà un Leclerc che, nonostante la casse cristallin­a, ha fatto il suo esordio a Maranello non propriamen­te nel miglior momento della scuderia. Quella che a Spa-Francorcha­mps è stata la guida più giovane a vincere una corsa nella storia della Ferrari non potrà che trarre benefici dal confronto con il campioniss­imo della porta accanto, una rivalità interna tutta da vivere anche nell’ottica di riportare in Italia quel titolo costruttor­i che manca addirittur­a dal 2008.

Suggestion­i 2025 a parte, il Mondiale 2024 incombe. Il via, dal Bahrain, arriverà il 2 marzo; la conclusion­e ad Abu Dhabi, sarà l’8 dicembre. A Imola si correrà il 19 maggio, mentre la festa di Monza è fissata per l’1 settembre.

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