Pronto, sono (robot) Biden
Il messaggio, che invitava i democratici a non votare alle primarie presidenziali, rappresenta un esempio inquietante dell’uso delle tecnologie di IA per influenzare il processo elettorale
Una telefonata da parte di un politico americano, e la voce del Presidente Joe Biden proprio per te. L’unico problema? Il fatto che non si trattava del cellulare di un deputato del New Hampshire e che il “recitante” era un robocall, che utilizzava una voce artificialmente generata del Presidente Joe Biden. Un evento che pone un serio interrogativo sulla sicurezza delle elezioni e l’integrità democratica, soprattutto in vista delle elezioni europee del 2024. Il messaggio, che invitava i democratici a non votare alle primarie presidenziali, rappresenta un esempio inquietante dell’uso delle tecnologie di intelligenza artificiale (IA) per influenzare il processo elettorale, una circostanza che mostra come le voci sintetiche possano essere utilizzate per creare messaggi ingannevoli con potenziali ripercussioni sulla partecipazione elettorale. Sebbene la voce fosse leggermente diversa da quella autentica del Presidente Biden, il livello di realismo raggiunto da tali tecnologie è sufficiente a ingannare gli ascoltatori, specialmente in un contesto di comunicazione rapida come quello dei robocall. L’ufficio del Procuratore Generale del New Hampshire ha correttamente identificato questo atto come un tentativo illegale di perturbare l’elezione e di “sopprimere” (disincentivare) il voto. Inoltre, questo episodio sottolinea la necessità di leggi e politiche più robuste per regolamentare l’uso dell’IA in contesti sensibili come le elezioni, sulla falsariga del modello europeo già messo in opera nell’AI Act.
La disinformazione tramite deepfake e tecnologie IA simili non rappresenta infatti solo una minaccia per le elezioni negli Stati Uniti, ma anche per le imminenti elezioni europee del 2024, e le istituzioni europee e gli stati membri devono prendere atto di questo incidente e agire in modo proattivo per proteggere i propri sistemi elettorali. Al contempo la consapevolezza pubblica su questi problemi è altrettanto cruciale: gli elettori devono essere informati sulle potenziali tattiche di disinformazione e sugli strumenti per verificare l’autenticità delle comunicazioni ricevute, specialmente durante il periodo elettorale. Il caso del falso messaggio di Biden in New Hampshire serve da monito sui pericoli che le tecnologie IA possono rappresentare per la democrazia: affrontare queste sfide richiederà un approccio collaborativo tra governi, enti normativi, aziende tecnologiche e il pubblico, per garantire che le elezioni rimangano libere, eque e affidabili.