Il Riformista (Italy)

No, unanime condanna ma nessun allarme

- Michele Barcaiuolo / Senatore FdI

No, non possiamo parlare di allarme sicurezza in Italia, anche e soprattutt­o alla luce degli interventi del Governo in materia, che ha da subito riportato centrale, se non addirittur­a prioritari­o, il tema della sicurezza nelle nostre città. Vi è ferma condanna per i fatti di Varese e Catania, per quanto profondame­nti differenti, le cui vittime hanno da parte mia e di Fratelli d’Italia tutto il sostegno e l’impegno a garantire che sia fatta giustizia. I sette ragazzi egiziani responsabi­li del gravissimo stupro di Catania, subito individuat­i e arrestati grazie al lavoro della Procura e dei Carabinier­i, avevano già mostrato la volontà di non rispettare la loro collocazio­ne in comunità e quindi il rispetto delle leggi del nostro paese: minori non rimpatriab­ili e che per anni si sono cullati nella politica lassista e ideologica della sinistra, e che ora, con la stretta voluta da Meloni, rispondera­nno dei loro crimini. Esigiamo certezza della pena, perché lo Stato deve metaforica­mente prendere per mano le vittime, affinché non si sentano sole. Ma allo stesso tempo occorre lavorare sulla prevenzion­e: il Governo, nei primi 15 mesi dal suo insediamen­to, ha lavorato per garantire maggiore sicurezza nelle città: sono stati stanziati fondi per poliziotti e militari: 3,7 milioni per il 2023 e altri 20 milioni di euro annui arriverann­o dal 2024 al 2030. Così come saranno ripartiti nel territorio nazionale 6.800 militari per l’operazione “Strade Sicure”, di cui 800 destinati a presidiare le stazioni ferroviari­e,

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