No, unanime condanna ma nessun allarme
No, non possiamo parlare di allarme sicurezza in Italia, anche e soprattutto alla luce degli interventi del Governo in materia, che ha da subito riportato centrale, se non addirittura prioritario, il tema della sicurezza nelle nostre città. Vi è ferma condanna per i fatti di Varese e Catania, per quanto profondamenti differenti, le cui vittime hanno da parte mia e di Fratelli d’Italia tutto il sostegno e l’impegno a garantire che sia fatta giustizia. I sette ragazzi egiziani responsabili del gravissimo stupro di Catania, subito individuati e arrestati grazie al lavoro della Procura e dei Carabinieri, avevano già mostrato la volontà di non rispettare la loro collocazione in comunità e quindi il rispetto delle leggi del nostro paese: minori non rimpatriabili e che per anni si sono cullati nella politica lassista e ideologica della sinistra, e che ora, con la stretta voluta da Meloni, risponderanno dei loro crimini. Esigiamo certezza della pena, perché lo Stato deve metaforicamente prendere per mano le vittime, affinché non si sentano sole. Ma allo stesso tempo occorre lavorare sulla prevenzione: il Governo, nei primi 15 mesi dal suo insediamento, ha lavorato per garantire maggiore sicurezza nelle città: sono stati stanziati fondi per poliziotti e militari: 3,7 milioni per il 2023 e altri 20 milioni di euro annui arriveranno dal 2024 al 2030. Così come saranno ripartiti nel territorio nazionale 6.800 militari per l’operazione “Strade Sicure”, di cui 800 destinati a presidiare le stazioni ferroviarie,