Sì, sacrosante rivendicazioni In Ue serve cambio di rotta
La protesta del mondo agricolo è giusta e sacrosanta e merita di essere ascoltata, perché giuste sono le rivendicazioni del settore. Proprio per questo la Lega, da sempre vicina agli agricoltori, ha presentato delle proposte concrete chiedendo agli alleati della maggioranza di seguire questa linea per evitare ricadute, spesso drammatiche, sul comparto e su migliaia di famiglie e aziende.
In Europa serve un netto cambio di rotta. Ma le cose devono cambiare anche nel nostro Paese, e in parte lo stanno già facendo anche grazie al contributo della Lega. Perché il comparto agricolo, con l’aumento esorbitante dei costi, e con i mille lacci della burocrazia che erodono gran parte dei ricavi, soprattutto in Italia, non può più reggere.
La Lega è sempre stata al fianco di chi lavora la terra ed ha sempre sostenuto che l’agricoltore è il principale artefice della buona alimentazione e della dieta mediterranea, ma è anche il custode dell’ambiente e del territorio. Io vengo da una terra, il Piemonte, messa in ginocchio da cataclismi meteorologici drammatici, dalle alluvioni alla siccità: è solo grazie al merito di chi, con tenacia e coraggio, continua a lavorare la terra, e a curare il bosco, se le conseguenze non sono state ancora più devastanti.
Oggi, con i trattori alle porte, l’Unione europea sembra aver recepito, almeno in parte, le richieste del mondo agricolo: il ritiro della proposta sull’uso sostenibile dei fitofarmaci salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea. La misura avrebbe avuto conseguenze devastanti sulla produzione agricola europea, aprendo le porte all’importazione da Paesi extra-UE che non rispettano le stesse norme sul piano ambientale, sanitario e del rispetto dei diritti dei lavoratori. La retromarcia dell’Unione europea sulla proposta di riduzione dei fitofarmaci è una vittoria della Lega. Nel voto di novembre al Parlamento europeo, infatti, la Lega votò contro il provvedimento.
Oggi, la Commissione UE si accorge che queste proposte ideologiche e dannose sono irrealizzabili. Altro passo in avanti è la deroga alla regola che impone di lasciare incolto almeno il 4% delle terre.
Nel nostro Paese, da parte nostra, c’è la volontà di ascoltare le istanze della categoria, mantenendo ad esempio, a differenza di altri Paesi, gli incentivi al gasolio.
La Lega ha presentato alla Camera la proposta di congelare di nuovo l’Irpef sui terreni agricoli nel Milleproroghe, proponendo, anche per il 2024, l’esenzione per i redditi dominicali e agrari.
Con l’inizio della legislatura è stato presentato il ddl per il riconoscimento del ruolo che l’agricoltore svolge come custode dell’ambiente e del territorio e il ddl per la promozione dello sviluppo dell’imprenditoria agricola giovanile, entrambi approvati da un ramo del Parlamento. Ma la battaglia per garantire dignità e giusto reddito agli agricoltori non si ferma e la Lega continuerà a lottare affinché chi cura la nostra terra non venga più calpestato da una politica miope ed estremista.