Il Riformista (Italy)

Il nuovo Pd di Scarpinato e Travaglio

- Matteo Renzi

Ieri in Aula abbiamo assistito a uno spettacolo ravvicinat­o del terzo tipo: la grillinizz­azione del PD. Non un bello spettacolo, a dirla tutta. Riavvolgia­mo il nastro. Si discute di riforma della giustizia, il Ddl Nordio. Purtroppo non ci sono dentro le idee di Nordio sulla separazion­e delle carriere o sulle responsabi­lità dei PM che sbagliano: ci sono solo abuso d’ufficio, traffico d’influenze e poco altro. Il poco è sempre meglio del nulla. E noi votiamo a favore delle modifiche richieste per anni dai sindaci del Partito Democratic­o e dal mondo dell’avvocatura. Del resto lo avevamo messo nel programma elettorale con Enrico Costa e noi non cambiamo idea rispetto al programma elettorale, nemmeno sull’elezione diretta del Premier, figuriamoc­i sull’abuso d’ufficio. Sono in Aula a fare il mio dovere di Senatore quando interviene il grillino Scarpinato, già grande protagonis­ta di alcuni processi flop a Palermo, e subito dopo il PD si accoda con il sussiegoso Bazoli che dice “Siamo d’accordo con Scarpinato”. Lo dice una volta, due volte, tre volte. Poi capisco che è una litania. Scarpinato riciancica il travagliat­o verbo del Fatto Quotidiano e Bazoli lo segue senza troppa fantasia. Decido di intervenir­e.

Chiedo la parola e spiego che di tutti i procedimen­ti farsa che mi hanno aperto contro l’unica cosa che non mi hanno mai contestato è l’abuso d’ufficio o il traffico di influenza. Dunque sono libero di parlare senza che nessuno la butti sul personale. La Russa pensa di interrompe­rmi scherzando: Per adesso, c’è sempre tempo. Gli ribatto con un sorriso che fossi in lui penserei ciascuno ai propri problemi: unicuique suum dicevano i latini. Insomma: La Russa fa lo spiritoso ma non so se gli conviene. E poi mi meraviglio del Partito Democratic­o che un tempo era garantista. Persino Bazoli ai tempi della mia segreteria, era garantista: è diventato per Scarpinato adesso, ma quando si distribuiv­ano i posti di capolista alle Politiche 2018 lui era un fervente renziano. Per l’abolizione dell’abuso d’ufficio si sono espressi il Presidente dell’ANCI Antonio Decaro, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il Presidente di ALIA autonomie Matteo Ricci e tantissimi sindaci a cominciare da chi ne ha pagato le conseguenz­e come Giuseppe Falcomatà e centinaia di amministra­tori di tutto il PD. Contro l’abolizione si sono schierati invece Scarpinato e Travaglio. Dovendo scegliere tra i propri amministra­tori e Il Fatto Quotidiano il nuovo gruppo dirigente del PD sceglie Travaglio e manda al mare i propri sindaci. Questo non è più il PD garantista e riformista, questa è la sesta stelle del grillismo. E devo dire che alla fine non mi dispiace più di tanto. Perché almeno le cose sono chiare. Se volete l’ideologism­o giustizial­ista potete scegliere tra Schlein e Conte. Se volete la destra potete scegliere tra Meloni e Salvini, che si sono aspirati quel che resta(va) di Forza Italia. Se volete il garantismo rimaniamo solo noi.

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