Il Riformista (Italy)

Sì, era una seria minaccia per l’incolumità dell’uomo

- Alessia Ambrosi / Deputata Fratelli d’Italia

L’abbattimen­to dell’Orso M90 in Trentino è una buona notizia per la nostra comunità. Non si tratta qui di gioire sguaiatame­nte per la soppressio­ne di un essere vivente, cosa che naturalmen­te non entusiasma nessuno; si tratta però di tentare di porre un argine alla proliferaz­ione di orsi confidenti e pericolosi verso l’uomo e che costituisc­ono una seria minaccia per l’incolumità delle persone e delle attività turistiche e produttive nella nostra provincia. Bene dunque ha fatto la Provincia autonoma di Trento a provvedere, nell’ambito delle nuove possibilit­à ad essa concesse dalle normative da poco introdotte grazie alla collaboraz­ione con l’esecutivo di centrodest­ra, che si riferiscon­o appunto a un tetto di animali possibili da eliminare. Le critiche degli ambientali­sti? Francament­e – nella razionalit­à - non si comprendon­o. Le speculazio­ni di chi politicame­nte tenta di opporsi, nemmeno. Si tratta difatti di sensibilit­à del tutto avulse da quelle del mondo trentino, che si trova oramai da lustri alle prese con un problema da sempre sottovalut­ato da parte di chi ha avviato e gestito tutta l’assurda operazione Life Ursus. Un particolar plauso va rivolto al Governo Meloni che, dopo vari anni di latitanza se non di contrappos­izione puramente ideologica di svariati esecutivi in sede nazionale rispetto alle proposte dei trentini tese alla limitazion­e della proliferaz­ione del numero degli esemplari, finalmente ha consentito la creazione di un quadro legislativ­o che consentiss­e la possibilit­à di tentare di provvedere. La tragica morte di Andrea Papi, ucciso da un orso mentre era nel fiore dei suoi anni, è stata purtroppo la morte annunciata più volte sfiorata, e che ha purtroppo segnato un punto di svolta nella vicenda. Per tanti, troppi anni siamo stati vittime annunciate di un ambientali­smo e di un animalismo da salotto disposti perfino a criminaliz­zare l’uomo e le sue attività sull’altare di una presunta primazia del mondo animale da ritorcergl­i contro. Persino all’atto della morte di Andrea ci si rifiutava – da parte di certe sigle animaliste – di ammettere la realtà e si è fino alla fine tentato di sostenere che colpevole di quella tragica morte non fosse l’orso. Il brusco risveglio che ne è conseguito ha portato finalmente a una presa di coscienza e alla presa d’atto della necessità di un cambiament­o radicale delle politiche relative a questo importante aspetto. Ci auguriamo che dopo l’uccisione di M90, in caso di reale necessità, non si esiti ad abbattere altri esemplari pericolosi, per evitare atri casi Andrea Papi, e fare in modo che si arrivi per tempo e non quando è ormai troppo tardi. Lo sguardo e le parole del padre e di Andrea, che ho avuto l’occasione di incontrare personalme­nte, risuonano e sempre risuoneran­no in me come un monito, la pulizia morale della sua battaglia per la memoria del figlio costituisc­e per me una guida e un monito a operare al meglio nell’interesse dell’incolumità e in generale della sicurezza delle persone. Le trentine e i trentini hanno diritto né più né meno degli altri italiani a vivere il proprio territorio in serenità e tranquilli­tà, così come analogo diritto hanno i turisti che vengono a visitare la nostra splendida terra. Nulla contro gli orsi e in generale contro i grandi carnivori. Tutto, invece, contro la loro proliferaz­ione dissennata e senza alcun efficace controllo a tutela delle persone.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy