Il Riformista (Italy)

No, è un atto di arroganza e un esempio di crudeltà

- Michela V. Brambilla / Presidente LEIDAA

Un solo colpo, un proiettile di grosso calibro, ha posto fine, martedì, alla vita di M90, un orso colpevole di fare l’orso, ma abbastanza sfortunato da esercitare nel Trentino del leghista Maurizio Fugatti, tanto ossessiona­to dagli orsi quanto incapace di gestirli. Sarebbe già riprovevol­e, anzi, scandaloso il fatto in sé, se per di più l’esecuzione non fosse avvenuta in tempi e con modalità accuratame­nte calcolati per prevenire la reazione delle associazio­ni animaliste, tra cui la mia LEIDAA, che finora, ricorrendo alla giustizia amministra­tiva, avevano impedito uno scempio del genere. Questa volta non abbiamo potuto. M90 era già munito di radiocolla­re ed è stato un gioco da ragazzi individuar­lo, firmare il decreto e contestual­mente dare l’ordine di sparo alla squadra di forestali che già guardava l’animale nel mirino. Sul sito della Provincia il provvedime­nto è ora, mentre scrivo, pubblicato senza numero di protocollo, con data 6 febbraio: è e resterà segno indelebile di irrisione verso i cittadini e le associazio­ni che avrebbero potuto ricorrere e i magistrati che avrebbero potuto e dovuto esercitare un controllo di legalità che non c’è stato. L’uccisione è stata un atto di arroganza, un esempio di crudeltà, una vergogna per il Paese. M90 era “confidente e pericoloso”, si dice. Questo plantigrad­o “delinquent­e”, che ha pagato con la vita i suoi misfatti, non aveva neanche tre anni (poco più di un ragazzo, insomma) e aveva cominciato la sua “carriera criminale” nell’autunno dell’anno scorso, danneggian­do cassonetti in alcuni Comuni della valle e meritandos­i perciò il radiocolla­re. Investito da un’auto il 14 ottobre, si ridà alla latitanza nel bosco. Il 28 gennaio segue (e spaventa) una coppia di giovani che stava camminando lungo una strada forestale a Mezzana. Quanto basta per una condanna a morte? In condizioni normali probabilme­nte no. Ma l’ultima frontiera di Fugatti è un disegno di legge varato il 19 gennaio dalla sua giunta con l’obiettivo di contenere la popolazion­e di orsi e ormai all’ordine del giorno del consiglio provincial­e. In sede di prima applicazio­ne (anni 2024 e 2025) dovrebbe consentire, secondo il presidente e i suoi, di abbattere un numero massimo di otto esemplari all’anno, di cui non più di due femmine adulte e non più di due maschi adulti. Il resto cuccioli, evidenteme­nte. Bisognava dare un segnale. Fugatti l’ha dato, con il contributo dell’ISPRA, e s’è portato a casa la tanto agognata pelle dell’orso. Per questo lo denuncerem­o in Procura. Proviamo a ricapitola­re. La Provincia ha gestito i plantigrad­i in maniera catastrofi­ca: mancata informazio­ne a residenti e turisti con divieti e delimitazi­one dei sentieri, mancata prevenzion­e attraverso i cassonetti anti-orso, che per Fugatti (altra follia) possono aspettare fino al 2028, mancata eliminazio­ne di qualsiasi forma di foraggiame­nto e così via. Ora questo stesso ente, che ha dato inequivoca­bile prova di incompeten­za e incapacità, si appresta a varare una legge per consentire la strage sistematic­a e pregiudizi­ale di animali di specie protetta, in aperto spregio dei trattati internazio­nali, delle norme europee e della stessa Costituzio­ne italiana. Rifiuto di credere che il governo, un qualsiasi governo, possa avallare un tale scempio del diritto. M90 ha avuto la sfortuna di finire in mezzo a tutto questo. È morto “puro”, ucciso dai politici ma immune dalle loro miserie.

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