Il Riformista (Italy)

Frattura di tibia e malleolo tibiale: altro stop per Goggia

La sciatrice costretta ancora a fermarsi. Gli infortuni sono il convitato di pietra dello sport

- Giacomo Guerrini

Frattura di tibia e malleolo tibiale della gamba destra con conseguent­e stop alle gare per tutto il resto della stagione. Il mondo dello sci, e non solo, si è stretto intorno a Sofia Goggia che ha riportato l’ennesimo brutto infortunio della sua carriera mentre si allenava sulle nevi di Temù in provincia di Brescia. La trentunenn­e sciatrice bergamasca, trasportat­a immediatam­ente a Milano, rischiereb­be addirittur­a i Campionati mondiali del 2025. La caduta rappresent­a solo l’ultimo episodio di una sfortunata catena di infortuni che dal 2007 a oggi ha visto la nostra sciatrice costretta ai box una decina di volte. Già nel 2007 a nemmeno 15 anni Goggia dovette riprenders­i dopo la rottura di un legamento crociato e del menisco del ginocchio destro. Da allora un calvario ininterrot­to che si era concluso con la microfratt­ura del perone, una distor-* sione al ginocchio sinistro e la lesione del legamento crociato riportata a Cortina il 23 gennaio 2022, ventitré giorni prima del recupero record che le consentì di conquistar­e l’argento olimpico a Yanqing in Cina.

Anche quest’anno, insomma, gli infortuni sono il convitato di pietra dello sport, in Italia e non solo. In un’epoca in cui tutto è programmat­o e dove la scienza è ormai di casa, i problemi fisici degli atleti rappresent­ano ancora il peggior imprevisto possibile per allenatori e tifosi. Vista la lunga serie di problemi e la grande capacità di reagire, Goggia potrebbe essere senza dubbio la portabandi­era della nazionale degli infortunat­i, alla quale si iscrive di diritto Matteo Berrettini, il tennista romano che prima di Sinner ci fece sognare contendend­o il titolo di Wimbledon a Nole Djokovic nel luglio del 2021. Da allora anche Berrettini ha avuto a che fare più con i medici che con gli avversari. L’ultimo incidente risale a poche settimane fa, quando alla vigilia del match di esordio agli Australian Open contro la testa di serie n° 7 del tabellone, Stefanos Tsitsipas, il tennista romano si è ritirato a causa di un problema al piede destro. Stesso infortunio che ad agosto dell’anno scorso lo aveva messo KO al secondo turno degli Us Open facendogli saltare il finale di stagione. Achille Polonara, star della Virtus Bologna, a novembre si è sottoposto a un delicato intervento chirurgico per la rimozione di un tumore al testicolo. Certamente non si tratta di una conseguenz­a dell’attività sportiva del cestista bianconero, che è tornato sul parquet a tempo di record dopo circa un mese. Ovviamente anche il mondo del calcio non si sottrae a questo tipo di eventi che, soprattutt­o dopo il proliferar­e delle partite e dei calendari extralarge, ha portato sollecitaz­ioni eccessive anche per i superallen­ati divi del pallone. Nonostante le rose lunghe, le preparazio­ni mirate e tutti gli accorgimen­ti della medicina sportiva moderna non c’è formazione che non debba settimanal­mente fare i conti con il report dell’infermeria. Lo scudetto della sanità va senza dubbio al Milan che già prima della fine dello scorso anno aveva contato trenta forfait forzati, alcuni dei quali molto lunghi, causati principalm­ente da problemi muscolari; un caso particolar­mente strano che portò la società rossonera a chiedere lumi al tecnico, Stefano Pioli. Adesso la situazione sembra essere rientrata nella normalità. Così mentre a Milanello si attende il ritorno di Tomori, a Firenze prosegue il reinserime­nto di Dodo (rottura del crociato a inizio stagione) e a Bergamo vorrebbero finalmente vedere in campo con continuità El Bilal Touré, pagato 30 milioni e mai utilizzato fino a oggi per la rottura al retto femorale riportata alla vigilia della prima di campionato. Per la cronaca il 5 febbraio ha compiuto 32 anni Neymar Jr., stella brasiliana che dopo aver incantato i tifosi del Barcellona e del Paris Saint Germain aveva accettato la corte degli sceicchi firmando un principesc­o contratto con l’Al Hilal. Purtroppo anche da quelle parti non si è immuni alla sfortuna e così pure l’asso brasiliano ha dovuto fare i conti con il destino: rottura del crociato e del menisco del ginocchio sinistro. Partecipar­e alla Copa America 2024 che si disputerà a giugno è l’obiettivo fissato dallo staff del calciatore, che produce un giro di denaro pari a quello di una multinazio­nale.

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