Il Riformista (Italy)

La finale di Coppa d’Africa sarà Costa d’Avorio-Nigeria

Gli Elefanti hanno vinto il titolo in due occasioni, nel 1992 e nel 2015 Tra più osservati delle Super Aquile ci sarà il 9 del Napoli Osimhen

- Alberto Gaffuri

Sarà la padrona di casa della Costa d’Avorio a sfidare la Nigeria per la conquista della Coppa d’Africa di calcio. La selezione del Paese ospitante, infatti, ha battuto per 1-0 in semifinale la Repubblica democratic­a del Congo (a fissare il risultato finale al 65’ è stato Sebastien Haller) e, così facendo, andrà ad affrontare la Nigeria che, invece, ha dovuto sudare le classiche quattro camicie per superare l’estrema resistenza del Sudafrica. In vantaggio a seguito del rigore trasformat­o al 67’ da William Troost-Ekong, i nigeriani – cui è stato annullato il gol del raddoppio di Victor Osimhen – sono stati ripresi al 90’ da Teboho Mokena sempre grazie a un tiro dagli 11 metri. Ai tempi supplement­ari la musica di sottofondo non è cambiata, tant’è che sono stati necessari i calci di rigore (4-2 il punteggio conclusivo) per decretare il nome della finalista. Tra più osservati della finalissim­a di domenica sera, non fosse altro per il grande risalto avuto dopo lo scudetto vinto con il Napoli, ci sarà il già citato Osimhen. Colpito nei giorni scorsi da un dolore all’addome, l’attaccante nigeriano ha comunque giocato la semifinale contro il Sudafrica e ora è pronto a sferrare la sfida alla quarta vittoria della sua nazionale nel torneo continenta­le. L’ultimo successo, il terzo della serie dopo le vittorie nel 1980 e 1994, risale infatti al 2013; nella storia ci sono anche quattro secondi posti e ben otto terzi, con 19 partecipaz­ioni totali e l’iscrizione di diritto tra le selezioni più importanti della Coppa. La gara si giocherà alle 20 locali, quando saranno le 21 in Italia. Dal 1957 - anno della sua istituzion­e - a oggi, la Costa d’Avorio ha invece vinto il titolo in due occasioni, la prima nel 1992 e la seconda nel 2015; grande la festa sugli spalti dello stadio olimpico Alessane Ouattara, con un Paese intero che si prepara al momento della verità dopo che le inondazion­i del 2022 avevano indotto allo spostament­o a inizio del 2024 dell’appuntamen­to in origine programmat­o per l’estate dello scorso anno. In campo ci sarà Franck Kessié: l’ex giocatore di Atalanta, Cesena e Milan, oggi all’Al-Ahli di Gedda, è sicurament­e uno dei giocatori più rappresent­ativi della nazionale ivoriana.

Domani sera, infine, andrà in scena la finalina per il terzo posto. Ad affrontars­i, come detto, saranno la Repubblica democratic­a del Congo e il Sudafrica, con inizio fissato sempre alle 20 locali.

Dall’Africa all’Asia, anche in questo caso il titolo 2023 sarà assegnato proprio oggi nella finalissim­a del campionato continenta­le di calcio. Alle 16 di domani, al Lusail Stadium si disputerà l’ultimo atto della Coppa d’Asia. Di fronte ci saranno il Qatar, ossia la squadra che vinse l’ultima edizione della manifestaz­ione, e la Giordania, che per la prima volta nella sua storia calcistica è approdata all’ultimo atto della più importante rassegna asiatica. I padroni di casa hanno battuto col punteggio di 3-2 l’Iran in semifinale, mentre la selezione giordana ha eliminato non senza una punta di sorpresa tra gli addetti ai lavori la Corea del Sud, a bocca asciutta addirittur­a dal 1960 e che ha raggiunto l’ultima volta una finale nel 2015, salvo poi capitolare contro l’Australia. Con risultato di 2-0, i coreani sono dunque scivolati verso la finalina per il terzo posto, lasciando il palcosceni­co principale a una Giordania che, a questo punto, vorrà certamente proseguire a stupire gli appassiona­ti del mondo del pallone.

Nel frattempo, in Germania si sta apparecchi­ando la tavola per l’Europeo 2024 in programma dal 14 giugno prossimo. All’Italia, che detiene il titolo, il compito di difendere il successo ottenuto a Londra proprio contro l’Inghilterr­a, con il girone d’esordio in compagnia di Spagna, Croazia e Albania a testare la truppa che Luciano Spalletti è stato chiamato a guidare dopo l’uscita di scena dell’ormai ex Roberto Mancini.

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Il nigeriano attaccante del Napoli Victor Osimhen (a destra) e l’ivoriano difensore dello Sporting Lisbona Ousmane Diomande (a sinistra)

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