escluso dalle elezioni presidenziali
L’unico possibile candidato che si sarebbe potuto battere alle presidenziali russe contro Vladimir Putin, l’ex deputato della Duma, Boris Nadezhdin, sessanta anni, è stato bocciato come ineleggibile dalla Commissione elettorale centrale. La sua candidatura era l’unica che aveva suscitato qualche speranza, ma è stato un fuoco di paglia. La commissione non ha detto perché il candidato sia stato rifiutato e lui ha già annunciato di voler ricorrere alla Corte Suprema della Federazione russa: “Non è giusto – ha scritto sul canale Telegram. Ho raccolto più di 200mila firme in modo aperto, pubblico e tutto il mondo ha visto le code davanti ai nostri punti di raccolta”. Chi è Boris Nadezhdin? Di fronte alla sua apparente tenuta, molti avevano fatto circolare la voce che fosse l’ennesima marionetta del Cremlino autorizzato a presentarsi per simulare un tocco, se non di democrazia almeno d’illusione mediatica, per il mondo ex sovietico. Molti lo consideravano già un eroe, uno di quei pazzi da romanzi di Bulgakov che si buttano sotto un tram pur di potere conquistare l’opportunità di vincere. Sono stati con lui i blogger della rete di Aleksei Navalny, l’oppositore catturato con un dirottamento aereo e scaraventato in una prigionia siberiana). Putin secondo i blogger è stato infastidito dal fatto che Nadezhdin è contrario alla guerra in Ucraina e che potesse fare una campagna elettorale svelando sui media tutto ciò che i russi non sanno sull’invasione ucraina. Per Putin sarebbe stato molto imbarazzante avere fra i piedi un concorrente che denunciasse la guerra proprio nel momento in cui la Russia sta procedendo alla russificazione forzata degli ucraini dei tre Oblast conquistati spedendo migliaia di bambini in lussuosi viaggi di propaganda. Nadezhdin è ora consigliere comunale di Dolgoprunin, cittadina famosa per l’Istituto di Fisica e Tecnologia, dove ed è sostenuto dai liberali di “Iniziativa Civica”. Nadezhdin ha conquistato una dose di popolarità che gli permette ancora di sperare di dar vita a un movimento alleato con quello di Navalny.