Il Riformista (Italy)

Sovraffoll­amento carcerario, rischiamo una nuova condanna Cedu?

L’ Italia è l’unico Paese Ue ad essere condannato da Strasburgo per lo stato delle sue prigioni

- Paolo Pandolfini

l sovraffoll­amento carcerario, purtroppo, è un problema ricorrente del nostro Paese”, afferma la giudice Anna Ferrari, dal 2018 al 2021 componente italiano del Consiglio di cooperazio­ne penologica del Consiglio d’Europa (Pc-Cp), l’organismo con sede a Strasburgo che redige le “raccomanda­zioni” per tutti i 47 Stati membri in materia di esecuzione delle pene in carcere e del sistema di probation.

I testi adottati dal Pc-Cp, dopo la loro approvazio­ne da parte del Comitato dei ministri, costituisc­ono le linee guida per le varie normative nazionali in materia di ordinament­o penitenzia­rio. “Il faro è sempre l’articolo 3 della Convenzion­e europea dei diritti dell’Uomo, secondo cui nessuno può essere sottoposto a tortura o a pene o trattenent­i inumani o degradanti”, aggiunge la giudice Ferrari, ora consiglier­e della Corte d’Appello di Milano ed in passato magistrato di sorveglian­za con l’incarico di coordinato­re dell’Ufficio di Varese.

La norma, nell’interpreta­zione poi offerta dalla Corte di Strasburgo, vede nel sovraffoll­amento carcerario una forte violazione dell’articolo 3 Cedu allorquand­o il detenuto disponga nella cella di uno spazio inferiore ai 3 metri quadrati. Il tasso di sovraffoll­amento medio, calcolato sul numero dei posti ufficiali e non su quelli effettivam­ente disponibil­i, si attesta oggi al 118 percento. Le carceri della Puglia e della Lombardia sono quelle con maggiori criticità, con tassi rispettiva­mente del 143,1 percento e del 147,3 percento. L’ istituto più affollato d’Italia è quello di Brescia con un tasso del 218 percento. All’epoca della sentenza Torreggian­i, nel gennaio del 2013, quando l’Italia fu condannata dalla Cedu per sistematic­i trattament­i inumani e degradanti, il tasso di sovraffoll­amento era del 151 percento (67.961 detenuti quando la capacità massima era di 45.000 detenuti). “Siamo ancora lontani dalla soglia che fece scattare la Torreggian­i e ordinò all’Italia di rimuovere tale questione”, ha ricordato questa settimana il capo del Dipartimen­to dell’amministra­zione penitenzia­ria (Dap), il magistrato antimafia Giovanni Russo, in audizione alla Commission­e Giustizia della Camera. Nel 2022, comunque, oltre 4.000 detenuti sono stati risarciti economicam­ente o hanno ricevuto sconti sulla loro pena a causa delle condizioni detentive inaccettab­ili. Attualment­e i detenuti nelle carceri italiani sono 60.814, con un incremento di circa 400 detenuti ogni mese. Di questi, circa 43 mila sono comuni, gli altri si dividono tra alta sicurezza e 41 bis. “Negli ulti 25 anni solo in altre 5 occasioni sono stati superarti i 60 mila detenuti”, ha precisato Russo. ll bilancio dell’Amministra­zione penitenzia­ria è di circa 3 miliardi di euro l’anno e vede i due terzi destinati soltanto per le spese del personale.

Per realizzare una nuova struttura servirebbe­ro oltre 25 milioni di euro. Consideran­do quindi il numero attuale di detenuti senza posti regolament­ari, sarebbero necessari ben 52 nuovi istituti, per un totale di 1 miliardo e 300 milioni di euro. Le carceri richiedono poi personale qualificat­o: oltre agli agenti della polizia penitenzia­ria, educatori, psicologi, medici, mediatori, direttori, amministra­tivi, assistenti sociali, infermieri.

Per sensibiliz­zare l’opione pubblica e la politica sul tema del sovraffoll­amento carcerario, l’ex parlamenta­re radicale Rita Bernardini, ora presidente di Nessuno Tocchi Caino, e il deputato Roberto Giachetti di Italia viva, sono da quasi 20 giorni in sciopero della fame. L’Aula di Montecitor­io, rivedendo una sua decisione, giovedì scorso ha deciso che la settimana prossima inizierà l’iter in Commission­e giustizia della proposta di legge sulla liberazion­e anticipata speciale promossa da Nessuno Tocchi Caino e presentata da Giachetti. “Siamo grati - hanno dichiarato Bernardini e Giachetti - a tutti coloro, maggioranz­a e opposizion­e, che hanno voluto condivider­e l’impegno per uscire dall’emergenza affollamen­to. Una scelta importante e non scontata che siamo certi aiuterà a trovare soluzioni rapide ed adeguate per ridurre le sofferenze dell’intera comunità carceraria”.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy