Bene, bravi, bis
Comincio, finalmente, un po’ a godere. Al Senato ha mosso ieri il suo primo passo il Ddl Nordio. In attesa della madre di tutte le riforme, quella per la governabilità dell’Italia, e cioè la separazione delle carriere e dei relativi Csm, che varrà allora una bottiglia buona di champagne (sì, champagne, mi scuseranno i patrioti all’amatriciana che ogni volta sui social mi rimbrottano al grido di: “Andrea bevi italiano..!”, salvo poi – loro - bere Coca Cola anziché chinotto, indossare Nike anziché Diadora e usare Apple anziché uno smartphone italiano), si comincia a ristabilire un freno allo strapotere di pubblici ministeri (e anche di qualche giornalista di complemento). L’abuso d’ufficio, di cui già residuavano solo i costi (cioè la paralisi delle firme nelle pubbliche amministrazioni) e i cui benefici erano da tempo evaporati (solo il 2% di condanne a fronte di migliaia di processi inutili, paralizzanti e costosi) si appresta a salutare il nostro codice, si restringe il reato più fumoso di sempre (traffico illecito di influenze) e diventa obbligatorio, a certe condizioni e per alcuni reati, quanto già avrebbe dovuto esserlo da decenni: prima di sbatterti in galera preventivamente, fino a far scoppiare di detenuti in attesa di giudizio le carceri (incivili) di questo Paese, io Pm ti devo interrogare. Si sa mai che mi ricordi che essere parte pubblica di un processo significhi anche valutare elementi a tuo discarico come mi prescrive la legge, con ciò evitando di arrestare, sputtanare a mezzo stampa e poi vedere assolti italiani per bene che a mezzo tasse (sempre troppe, afuera…!) mi pagano lo stipendio, perpetrando così quanto accade ogni giorno, tre volte al giorno, da 30 anni in Italia. Prende forma anche qualche limite di civiltà allo ius sputtanandi delle intercettazioni selvagge e fuorvianti, a esclusivo uso e consumo di qualche Pm drammaturgo e qualche giornalista che ama affreschi suggestivi ma privi di prove, suo sodale in imprese dimenticabilissime. Quanto sia buona questa riforma lo capiremo da quanto alcuni Pm e alcuni giornalisti protesteranno, dimostrando ancora una volta come le due figure si assistano secondo il brocardo simul stabunt, simul cadent.
Il Ddl Nordio insomma è civiltà. Come civile è il fatto che a votarlo siano stati, assieme al centrodestra, Italia Viva e Azione. Quando qualcosa conviene al Paese, giusto contribuire e dividersi i meriti. Discorso che vale anche per le mozioni votate ieri alla Camera sulla guerra Israele-Hamas, divenute quasi bipartisan negli impegni principali (certo, su questo il Governo cambia al volo direzione, seguendo Biden). Ieri è stata una giornata di buona politica. Complimenti a (quasi) tutti. E speriamo ne seguano altre. Chi ogni giorno scende in campo a lavorare e fatturare per l’Italia, anziché straparlare da un palco di cose che ignora, assistito da un pupazzo, ne ha enorme bisogno.