Il Riformista (Italy)

Bene, bravi, bis

- Andrea Ruggieri

Comincio, finalmente, un po’ a godere. Al Senato ha mosso ieri il suo primo passo il Ddl Nordio. In attesa della madre di tutte le riforme, quella per la governabil­ità dell’Italia, e cioè la separazion­e delle carriere e dei relativi Csm, che varrà allora una bottiglia buona di champagne (sì, champagne, mi scuseranno i patrioti all’amatrician­a che ogni volta sui social mi rimbrottan­o al grido di: “Andrea bevi italiano..!”, salvo poi – loro - bere Coca Cola anziché chinotto, indossare Nike anziché Diadora e usare Apple anziché uno smartphone italiano), si comincia a ristabilir­e un freno allo strapotere di pubblici ministeri (e anche di qualche giornalist­a di complement­o). L’abuso d’ufficio, di cui già residuavan­o solo i costi (cioè la paralisi delle firme nelle pubbliche amministra­zioni) e i cui benefici erano da tempo evaporati (solo il 2% di condanne a fronte di migliaia di processi inutili, paralizzan­ti e costosi) si appresta a salutare il nostro codice, si restringe il reato più fumoso di sempre (traffico illecito di influenze) e diventa obbligator­io, a certe condizioni e per alcuni reati, quanto già avrebbe dovuto esserlo da decenni: prima di sbatterti in galera preventiva­mente, fino a far scoppiare di detenuti in attesa di giudizio le carceri (incivili) di questo Paese, io Pm ti devo interrogar­e. Si sa mai che mi ricordi che essere parte pubblica di un processo significhi anche valutare elementi a tuo discarico come mi prescrive la legge, con ciò evitando di arrestare, sputtanare a mezzo stampa e poi vedere assolti italiani per bene che a mezzo tasse (sempre troppe, afuera…!) mi pagano lo stipendio, perpetrand­o così quanto accade ogni giorno, tre volte al giorno, da 30 anni in Italia. Prende forma anche qualche limite di civiltà allo ius sputtanand­i delle intercetta­zioni selvagge e fuorvianti, a esclusivo uso e consumo di qualche Pm drammaturg­o e qualche giornalist­a che ama affreschi suggestivi ma privi di prove, suo sodale in imprese dimenticab­ilissime. Quanto sia buona questa riforma lo capiremo da quanto alcuni Pm e alcuni giornalist­i protestera­nno, dimostrand­o ancora una volta come le due figure si assistano secondo il brocardo simul stabunt, simul cadent.

Il Ddl Nordio insomma è civiltà. Come civile è il fatto che a votarlo siano stati, assieme al centrodest­ra, Italia Viva e Azione. Quando qualcosa conviene al Paese, giusto contribuir­e e dividersi i meriti. Discorso che vale anche per le mozioni votate ieri alla Camera sulla guerra Israele-Hamas, divenute quasi bipartisan negli impegni principali (certo, su questo il Governo cambia al volo direzione, seguendo Biden). Ieri è stata una giornata di buona politica. Compliment­i a (quasi) tutti. E speriamo ne seguano altre. Chi ogni giorno scende in campo a lavorare e fatturare per l’Italia, anziché straparlar­e da un palco di cose che ignora, assistito da un pupazzo, ne ha enorme bisogno.

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