La Juventus cade contro l’Udinese: l’Inter è sempre più vicina alla seconda stella
Il sogno del ventesimo tricolore diventa via via più concreto: i nerazzurri hanno sette punti di vantaggio e una partita in meno rispetto ai bianconeri. Ora più attenzione alla Champions
Probabilmente quello che i tifosi dell’Inter ricorderanno di più tra le decine di gol firmati da Lautaro non sarà uno di quelli firmati dal loro beniamino, Martinez, ma da quello dell’Udinese, che lunedì ha segnato il gol vittoria contro la Juve, consentendo ai nerazzurri di allungare ancora in classifica ed estromettendo di fatto la signora dalla lotta scudetto. Un po’ come con l’epopea del Napoli dello scorso anno, infatti, il campionato di Serie A si trova di fronte ad un’altra squadra dominatrice: l’Inter. A quattordici giornate dal termine del campionato i nerazzurri hanno sette punti di vantaggio e una partita in meno rispetto alla Juve, e il sogno del ventesimo tricolore diventa sempre più concreto. La seconda stella cucita sul petto rappresenterebbe anche la vittoria della sfida tutta milanese coi cugini rossoneri del Milan, anche loro fermi a diciannove titoli nazionali. Con un vantaggio del genere, l’Inter potrà concentrarsi con maggiore calma anche sulla Champions: la ferita della finale persa di misura lo scorso anno con il grande Manchester City di Pep Guardiola è ancora aperta. Ed anche se la strada è ancora lunga, con l’Atletico Madrid in arrivo a Milano per gli ottavi di finale martedì 20 alle 21, ci sono grande fiducia e grande ottimismo.
Chi però credesse che il campionato di qui in avanti sarà noioso si sbaglierebbe di grosso: ci sono almeno altre tre grandi sfide che si giocheranno fino all’ultima giornata. Milan e Juve si contendono sul filo di lana il secondo posto, attualmente ad un solo punto di distacco, ma soprattutto, oltre alle tre grandi del calcio italiano – Milan, Inter e Juve - la lotta per il quarto posto e quindi per l’ultimo biglietto di accesso alla Champions League è apertissima: si va dall’Atalanta, che attualmente lo occupa a 42 punti, fino al nono posto del Napoli, fermo a 35. Sei squadre per un posto che vuol dire certo il prestigio di giocare la “Coppa dei Campioni”, ma anche tanti milioni di euro nelle casse della società, più degli anni precedenti, come prevede la nuova formula della Champions. Chi non ce la farà andrà in Europa League (quinta classificata) o in Conference League (sesta classificata). Ovviamente in caso di vittoria di una delle prime sei in Coppa Italia il campionato concederebbe una chance continentale anche alla settima. Ma di certo comunque, qualcuna tra le contendenti sarà anche costretta a restare “a bocca asciutta”. E proprio oggi alle 19 si giocherà il recupero della ventunesima giornata, un match che sa di “spareggio” europeo, tra la Fiorentina che è tornata a correre dopo un periodo nero e il sorprendente Bologna, che si trova a lottare in una zona della classifica che non era abituato a frequentare e a sognare la massima competizione europea che la città non vede dal 1964. Ma in corsa, insieme alle due romane c’è anche il Torino, ancora qualche punto indietro ma con ambizioni espresse chiare e nette dal tecnico Juric, che ha dichiarato: “O porto il Toro in Europa o me ne vado”. E rivolgendo infine lo sguardo alla colonna destra della classifica, anche la lotta per la salvezza sembra tutto tranne che chiusa. Se infatti da una parte Monza e Genoa possono dirsi tranquille e vicine alla soglia dei 40 punti, sotto è bagarre per evitare la retrocessione. Lecce, Frosinone e Udinese - galvanizzato dalla recente vittoria con la Juve e con un organico di livello tale da potersi risollevare dalle sabbie mobili - sono in una zona più tranquilla, ma tutte sono a rischio e possono essere risucchiate dalla frenetica partita per salvarsi, spesso in ballo fino all’ultima giornata. La peggiore situazione è quella della Salernitana, bloccata come fanalino di coda del campionato a 13 punti, ma in grande difficoltà si trovano anche il Cagliari di Claudio Ranieri e il Verona, che ha completamente cambiato la squadra nel mercato di gennaio per i noti problemi finanziari della società. “La capolista se ne va”: questa in sintesi l’unica certezza di questa stagione di Serie A. Per secondo posto, lotta europea e retrocessione dovremo restare incollati ai televisori fino al triplice fischio dell’ultima partita del campionato.