Il Riformista (Italy)

Sì, ci ricorda il senso del nostro impegno

Ludovico Seppilli / Forza Italia

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Se qualcuno crede che la ragione di questa scelta sia una sorta di rincorsa nostalgica al passato, o un’incapacità di andare avanti al lutto dell’anno scorso, è terribilme­nte fuori strada. Certo per ogni dirigente di Forza Italia portare nel proprio simbolo quel nome sarà sempre una ragione d’orgoglio, nonché di gratitudin­e per la persona che ha consentito a tanti di trasformar­e il sogno di un impegno politico in realtà. Ma sono ben più profonde le motivazion­i per cui questa continuità è corretta. Motivazion­i che si fondano su tre parole: identità, radici, futuro. Identità. Perché il più semplice dei militanti, così come l’ultimo arrivato tra gli elettori, sappia da dove viene ciò a cui sta aderendo. Le grandi storie rimangono grandi finché non smettono di ricordarsi perché e dove sono nate. Non è nostalgia romantica, ma storia. Forza Italia oggi guarda avanti con determinaz­ione, sapendo che i piedi ben piantati nell’identità che l’ha prima creata e poi resa grande è un ingredient­e imprescind­ibile di quel guardare avanti. Radici. Quando ero piccolo guardavo a Silvio Berlusconi come un leader capace di produrre grandi idee. Oggi ho capito che Silvio Berlusconi è stato la rappresent­azione di un’idea straordina­riamente lucida di società e di Italia, che lo hanno resto un grande leader. Da circa un anno ho la fortuna di poter rappresent­are Forza Italia in giro per il mondo, come responsabi­le esteri del movimento giovanile. Non c’è angolo di mondo in cui, quando mi presento, la prima domanda non sia su Berlusconi. E non certo in senso canzonator­io o negativo, come tanta stampa si è divertita a far credere agli Italiani. Silvio Berlusconi purtroppo non c’è più. Né tornerà più un Silvio Berlusconi. Ma ogni componente di questa comunità sa che è parte di qualcosa di più grande di un gruppo parlamenta­re, di una sezione o di una lista. C’è un senso di “famiglia” nell’appartenen­za a Forza Italia. Le radici di quella famiglia saranno per sempre Silvio Berlusconi. Non esiste modo più concreto di esprimerlo di sapere che, dietro le spalle di ognuno di noi, c’è quel cognome a ricordarci il senso del nostro impegno. Futuro. Alla fine della scorsa estate il movimento giovanile di Forza Italia ha organizzat­o la più grande manifestaz­ione della sua storia. Quasi 2000 giovani che a loro spese hanno animato Gaeta per un weekend di confronto e festa. Gran parte di quei giovani erano lì per la prima volta, e Silvio Berlusconi non lo hanno mai conosciuto. Eppure erano lì prima di tutto per lui. Non per fanatismo, come non si rassegna a dire qualche invidioso, ma perché Berlusconi rappresent­a un’idea ambiziosa, ma irrinuncia­bile per chi crede nel senso dell’impegno politico: non ci sono sfide impossibil­i. L’imprendito­re, l’uomo di sport, il leader politico. Sono tutti ruoli in cui Berlusconi ha avuto successo perché non ha posto alcun confine o limite alle sue ambizioni. Essere un passo avanti agli altri ed essere innovativo sono state le due prime caratteris­tiche di Silvio Berlusconi. Nulla come quel cognome nel simbolo raccontano un partito che non ha nostalgia del passato, ma fame di futuro.

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