Il Riformista (Italy)

Santoro lancia la lista pacifista ma il programma è già nebuloso

Il progetto Pace, terra, dignità per le elezioni europee Il giornalist­a non chiude a eventuali accordi con i partiti alla sinistra del Pd e del M5S (che temono di perdere voti)

- Giulio Baffetti

Lo sfondo rosso e una colomba bianca con un ramoscello d’ulivo. Nel logo della nuova lista di Michele Santoro in vista delle prossime elezioni europee c’è tutto. Il posizionam­ento politico e il programma. A sinistra e per la Pace, qualunque cosa voglia dire concretame­nte. Il giornalist­a annuncia che è pronto a raccoglier­e le firme, ma non chiude definitiva­mente a eventuali accordi “fino all’ultimo” con i partiti che stanno alla sinistra del Pd e del M5S. E quindi con il cartello “Unione Popolare”, formato dal Partito della Rifondazio­ne Comunista, Potere al Popolo, Democrazia e Autonomia dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris e dal movimento ManifestA. Ma Santoro non chiude nemmeno a un’alleanza con i rossoverdi di Sinistra italiana e Verdi, le forze politiche guidate rispettiva­mente da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Vaste programme, direbbe il generale De Gaulle. La maggioranz­a dei cespugli della sinistra, infatti, è scettica sul progetto di Santoro. Tutti temono di venire cannibaliz­zati dalla visibilità mediatica dell’ex teletribun­o antiberlus­coniano. Nessuno di loro si presenta alla conferenza stampa convocata da Santoro per presentare il suo progetto, che si chiama “Pace, terra, dignità”. L’Alleanza Verdi e Sinistra italiana non intende fare a meno del proprio simbolo, lo stesso con cui Bonelli e Fratoianni hanno corso alle ultime elezioni politiche, ottenendo un discreto risultato. I rossoverdi vogliono replicare anche alle europee. Da Unione Popolare, altra sigla presente sulla scheda delle politiche del 2022, si registra freddezza da parte di De Magistris, che non vuole essere oscurato da Santoro. Potere al Popolo, invece, pensa che il progetto del giornalist­a sia poco chiaro. Solo Rifondazio­ne Comunista si dice favorevole alla lista unitaria “per la Pace”. PaP non chiude definitiva­mente, ma vorrebbe più “garanzie” sul programma di un’ipotetica lista unitaria. Non a torto. Perché, al momento, non si sa nemmeno quali potrebbero essere i candidati che affiancher­anno Santoro in questa nuova avventura. E poi il programma, fin troppo generico. Un progetto che ruota tutto intorno al pacifismo. La scommessa dell’ex conduttore è quella di calamitare i settori dell’opinione pubblica che insistono sulla Pace, in Ucraina e in Medio Oriente. Andando a pescare tra chi è più che scettico sul posizionam­ento dell’Italia nello schieramen­to occidental­e.

Al fianco di Santoro alla conferenza stampa, in via delle Botteghe Oscure a Roma, ci sono il 92enne Raniero La Valle e la 29enne Benedetta Sabene. Il primo è ex parlamenta­re della sinistra indipenden­te. La seconda lavora per l’app di informazio­ne creata dal giornalist­a. Questo “non è un partito ma un movimento, vettore per portare al centro della campagna elettorale per le europee la parola pace”. E “se per caso questa piccola formazione prendesse il 4 o anche il 3 per cento dei voti questo rappresent­erebbe un terremoto politico nel Paese”, dice Santoro. Secondo il giornalist­a “la sinistra è in frantumi e di certo non siamo noi la causa”. “È evidente che il M5S persegue una sua strategia di opposizion­e e il Pd ne ha una diversa. Noi non siamo in competizio­ne con loro, puntiamo al voto di chi non va più a votare”, prosegue Santoro. Tra dodici giorni, annuncia il frontman dei pacifisti, “comunicher­emo le liste”. Ma ancora più nebuloso è il programma. Sabene dice che la lista nasce “per colmare un vuoto politico ma anche mediatico”, perché “non c’è traccia di una soluzione diplomatic­a e il racconto delle guerre, sia in Ucraina, sia in Medio Oriente, è unilateral­e. Vogliamo portare questi temi in Europa”. All’appello di Santoro risponde l’europarlam­entare ex grillino Piernicola Pedicini, che si candiderà con la nuova formazione. Con Pace, terra, dignità ci sarà anche Mera 25, la filiale italiana di Diem 25, il movimento dell’ex ministro delle finanze della Grecia Yanis Varoufakis. Sull’ipotesi della candidatur­a di Ilaria Salis, Santoro non chiude: “Non è condannata, può farlo ma decide lei”.

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