Il Riformista (Italy)

Impresenta­bili e intoccabil­i

- Francesca Sabella

Impresenta­bili.

Li definisce così i politici che vorrebbero candidarsi ma sono imputati (accusati, non condannati) in un’intervista rilasciata al giornale di Marco Travaglio la presidente della Commission­e parlamenta­re Antimafia Chiara Colosimo. Imputati non vuol dire condannati, in Italia pare che esitano ancora tre gradi di giudizio e che si è innocenti fino a sentenza definitiva ma pare pure che in questo paese di giustizial­isti e forcaioli imputato vuol dire condannato. Il garantismo? La Costituzio­ne? Macché, impresenta­bili e basta. Impresenta­bili non sono però quei magistrati che colleziona­no un flop dietro l’altro, perché per loro esiste prima l’indagine e poi, evenutalme­nte, la prova che effettivam­ente c’era un qualche motivo per aprire un fascicolo su quella persona. Niente di nuovo sotto questo cielo, loro sono intoccabil­i. Di nuovo c’è invece che la Colosimo vorrebbe modificare il codice di autoregola­mentazione per una “questione etica” si intende… “Presenterò delle modifiche che riguardano il quarto grado per i reati di mafia. Il vincolo familistic­o è essenziale per la criminalit­à organizzat­a: per fare un esempio, un Ciccarelli (per lungo tempo clan egemone del Parco Verde di Caivano, Ndr) ha fatto il consiglier­e comunale. E vorrei inserire nel codice anche i corruttori: non è possibile che siano impresenta­bili solo i corrotti”. Il fatto di avere parenti condannati per mafia però non rende i candidati degli impresenta­bili, no? Chiede giustament­e la giornalist­a che pur lavorando per il Fatto Quotidiano ha un sussulto di civiltà (se dico garantismo scatta la querela, è un insulto). “Le responsabi­lità penali sono e restano personali. Ma se tuo fratello o chi per lui è un esponente della criminalit­à organizzat­a tu devi provare che non lavori per lui. Così si possono strappare giovani generazion­i alla manovalanz­a criminale”. Quindi, vediamo se ho capito bene: mio fratello è un malavitoso, io no e voglio fare politica, in che modo dovrei dimostrare di non essere uno “scagnozzo” del mio familiare? Cioè, è previsto un giuramento? Devo disconosce­rlo? Cambiare cognome? Come si dimostra che non sono impicciata con gli affari loschi di qualche mio familiare? Magari devo giurare di non sedermi più a tavola con lui la sera a cena… Quindi, ricapitola­ndo: se hai un parente malavitoso o fai il malavitoso pure tu o niente. Perché sei colpevole, a prescinder­e. Condannato alla nascita. Non so, a me pare che più che strappare giovani generazion­i alla manovalanz­a criminale qui si stia strappando la Costituzio­ne…

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