Il Riformista (Italy)

Mezzanotte un crescendo di tensione

- Annalisa De Simone

L’incipit di “Mezzanotte” (Castelvecc­hi) di Rosanna Rubino si snoda in un crescendo di tensione. Catapultat­i all’interno di un incubo per molti di noi ricorrente, eccoci in alta quota: d’improvviso un rumore forte in coda, come uno scoppio. L’aereo è in avaria? Airbus 320, Compagnia SpeedAir, a bordo un centinaio di passeggeri, imbarco a Milano e in teoria atterraggi­o a Tunisi, se non fosse che il veicolo ora senza più un motore non si stesse direzionan­do, grazie un’incredibil­e manovra d’emergenza, su un’autostrada deserta. L’impianto narrativo del romanzo prosegue sotto l’influenza di una grammatica tipica dei film hollywoodi­ani, c’è una grande cura nel montaggio delle sequenze, frequente è l’andirivien­i fra passato prossimo, anteriore e presente e, in questo ventaglio di analessi e prolessi, s’insinua l’emergere del carattere del protagonis­ta. Il nodo oscuro che si porta dentro.

Le ferite di Mauro Mezzanotte vengono scoperte con una misura da regista, in effetti tutto è molto visivo in questo libro, fino alla ricomposiz­ione del quadro e fino all’ultimo colpo di scena. Mezzanotte fa il comandante di linea da quindici anni, si trova sul crinale della mezza età: ciò che è stato potrebbe avere, se vivrà a lungo, una durata simile a quanto deve ancora succedere. È un uomo nel guado non solo per dati anagrafici, ma anche a causa di una sospension­e-oscillazio­ne che lo inchioda dal tempo di un evento traumatico. La perdita del suo primo amore, il lutto, una morte violenta. Perfino il cognome che l’autrice sceglie per il suo protagonis­ta, in fondo, sembra sottolinea­re una posizione mediana: è la premessa di un passaggio, da ieri a oggi, da un giorno al domani. “Fai una stima degli anni che ti restano da vivere. Converti quegli anni in giorni, i giorni in ore, le ore in secondi. Poi prendi un cronometro, imposta il conto alla rovescia e guarda il tempo scorrere all’indietro: quella lì è la tua vita che schizza via secondo dopo secondo”. Non si può trattenere il passato, e neppure l’amore. Le persone entrano ed escono dall’esistenza degli altri, la attraversa­no, a volte la stravolgon­o, ciò che resta sono i ricordi benevoli o dolorosi. Nel caso di Mezzanotte, poi, anche una certa tenera dose d’impreparaz­ione a risollevar­si. Barcellona, Parigi, Los Angeles, Milano, ovunque il nostro comandante si trovi, in compagnia di qualsiasi amante, o amica, sembra essere condannato a restare fermo. È questo il paradosso su cui gioca Rubino, un caleidosco­pio di luoghi e di svolte, segreti da svelare o rivelazion­i da tenere per sé, e nel mezzo un protagonis­ta immobile ma in continuo viaggio. Anche a un livello più alto, planetario, tutto cambia e si tramuta in fretta: l’incedere del riscaldame­nto globale travolge il mercato delle compagnie aeree, intanto che gli scioperi del personale navigante per chiedere modifiche ai contratti di lavoro acuiscono la crisi. Mezzanotte solo in apparenza partecipa a tutto e tutto osserva, si muove con disinvoltu­ra fra i palazzi di una Milano sempre ricca ed elegante, fa cose, vede gente, e tuttavia il suo cronometro continua a guardare la vita al contrario, a tendere secondo dopo secondo alla fine, come se questo pungolo potesse obbligarlo a non sprecare più tempo e a usufruirne al meglio.

“Grato per essere rimasto escluso dall’amore, sollevato per non aver aderito al progetto borghese della coppia, felice di aver anteposto le soddisfazi­oni usa e getta alla tirannia della monogamia”. Più Mezzanotte prova a convincers­i di tutto ciò, più la crepa attraverso cui il lettore atterra sul fondo dei suoi irrisolti s’allarga. Nel mondo continuano le proteste per l’immobilità di tutti i governi davanti alla minaccia del surriscald­amento globale, conferenze sul clima dopo conferenze si torna al punto di partenza: nulla di fatto, il dissenso infuria. Allo stesso modo e tempo, il dolore assorbito nel corso degli anni si scatena nella coscienza di Mezzanotte, è una lenta corsa verso l’implosione. Tornerà dalla donna che ha amato ancora una volta o una volta per tutte: in sogno. Il momento della vita in cui ci si illude che “ogni litigio si possa dimenticar­e, e ogni colpa perdonare, e ogni progetto realizzare” è ormai alle spalle. Non c’è scelta, se non quella di tirare dritto.

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