Il Riformista (Italy)

Fisco inferno

Oltre che carissimo è anche difficile da pagare se si vuole. Come pensate si possa vivere così?

- Andrea Ruggieri

Breve storia triste per Enrico Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate. A dicembre 2023, con l’intelligen­za artificial­e che bussa alla porta, mi arriva un avviso di accertamen­to fiscale. L’Agenzia delle Entrate dell’Aquila sostiene io abbia conteggiat­o una fattura da 17.500 euro nel 2019 anziché nel 2018, con ciò sbagliando la dichiarazi­one dei redditi, e che quindi debba pagare più tasse relative al 2018. Sanzione e tasse ammontano a 15mila euro (cioè l’85% dell’importo lordo della fattura contestata, comunque regolarmen­te dichiarata nel 2019 dal commercial­ista nella mia dichiarazi­one dei redditi). Propone però un contraddit­torio per eccepire le mie ragioni ed eventualme­nte addivenire a una definizion­e agevolata. Gentili. Peccato che la data proposta a fine dicembre, sia quella dei primi di ottobre, cioè una data già passata da due mesi, quando mi arriva l’atto. Leggi, pensi a uno scherzo, e chiami il funzionari­o referente indicato nella comunicazi­one ricevuta. Ma non risponde nessuno. Allora scrivi una pec. Ma anche qui, non hai risposta. Passa il termine indicato dall’agenzia delle entrate e la sanzione diventa definitiva e dovuta. Ma - mi dice il commercial­ista - si può rateizzare. Bene. Allora il commercial­ista redige la rateizzazi­one in “combutta” con l’ufficio dell’Agenzia Entrate dell’Aquila. E mi invia i moduli F24 per effettuare i vari pagamenti. Prima scadenza, 19 febbraio 2024. Mi collego online con l’home banking, ma non riesco a pagare. Il sistema dice: “Errore generico”. Prendo, esco, e vado allora di persona in filiale. Che noia. Porgo il modulo F24 per pagare, ma anche lo sportellis­ta incassa la stessa risposta. Nel modulo F24, mancano dei codici: l’F24 non si può pagare. Chiamo allora il commercial­ista. “Voglio pagare ma non riesco perché l’F24 è sbagliato”. E lui mi dice di averlo redatto insieme ad Agenzia Entrate dell’Aquila. Dove ovviamente sta provando a chiamare, ma nessuno risponde. Risultato, manda una mail con cui avverte dell’anomalia (la leggeranno mai?), io non riesco a pagare in tempo, certo non per colpa mia, e ora la rateizzazi­one dovrebbe saltare. Domanda: come pensate si possa vivere con un fisco che oltre che carissimo, è anche difficile da pagare se si vuole? E perché dobbiamo continuare a mantenere, a suon di tasse esosissime, degli uffici che a dicembre ti invitano a un contraddit­torio in un giorno già passato da due mesi, e poi non rispondono a mail e telefonate? Poi dici che uno invoca lo sciopero fiscale. Anche i sudditi-bancomat dopo un po’ si rompono le palle.

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