Con la comunità educante verso un nuovo modello di welfare partecipato
Il progetto “Agorà: la piazza educante” ha lo scopo di costituire una rete orizzontale tra enti del territorio, una comunità di adulti consapevoli che bisogna tornare a educarsi per poter educare
Viviamo in un’epoca in cui la povertà educativa è un fenomeno forse poco visibile ma con un impatto forte e reale sulla vita di tanti giovani, delle loro famiglie, e anche di chi è al loro fianco. Spesso si manifesta con un’urgenza quasi dolorosa, nello sforzo di contrastare il mare in tempesta dell’incertezza culturale, che rende sfuocati e liquidi i sistemi valoriali. “Siamo convinti che condividere esperienze, competenze, valori, sia l’unico modo per affrontare efficacemente l’emergenza educativa, che è certamente la più decisiva e radicale del nostro tempo”, sintetizza la situazione Patrizia Bianchi, responsabile di Educational Team, a capo del progetto “Agorà: la piazza educante”. Il progetto è stato selezionato e sostenuto da “Con i bambini”, impresa sociale nata nel 2016 (e interamente partecipata dalla Fondazione “Con il Sud”) per attuare i programmi del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, costituito grazie all’intesa tra Fondazioni, Forum Terzo settore e Governo. Educational Team, cooperativa varesina capace di coinvolgere circa 200 educatori, guida il progetto “Agorà: la piazza educante”, che ha lo scopo di costituire una rete orizzontale tra enti diversi del territorio, una comunità di adulti appassionati e consapevoli del fatto che bisogna tornare ad educarsi per poter educare. Ogni soggetto partecipante è chiamato ad una responsabilità: riconoscere e leggere i bisogni emergenti, proponendo soluzioni praticabili. In altre parole questa Comunità educante vuole essere il motore attivo di un nuovo modello di welfare che mira a valorizzare l’apporto di tutti, riducendo la solitudine in cui spesso ogni singolo soggetto si trova ad operare. Anche il metodo dunque è chiaro, così come lo scopo: fare rete tra soggetti diversi, mettendosi in un orizzonte sussidiario e solidale, calato nella concreta realtà del territorio. “Tutti i partecipanti, attraverso un patto educativo, assumono una responsabilità, a partire dal proprio ruolo, dalla professionalità e dal contesto in cui operano - spiega ancora Patrizia Bianchi, motore dell’iniziativa - Le sensibilità e specificità di ognuno diventano la leva per la costruzione di un orizzonte comune”. Per realizzare questo percorso ambizioso dunque, dopo una prima fase di adesione dei partner alla rete, si sta dando il via a quattro tavoli di lavoro, dedicati ai pilastri contenutistici del progetto: inclusione dei minori, coordinamento tra interventi scolastici ed extra-scolastici, innovazione didattica digitale, integrazione dei minori stranieri, sviluppo delle competenze necessarie per interventi educativi efficaci. È importante il fatto che i minori sono visti nella loro interezza, anche oltre l’ambito scolastico, nel loro vivere, crescere con fatica, cercare una strada per realizzare i loro talenti e la loro umanità. Ed occorrono luoghi dove essi possano essere visti, accolti, ascoltati. Senz’altro utile per avere una visione più precisa e globale la presenza dell’Osservatorio “Con i bambini”, che propone una fotografia della condizione scolastica, dei fenomeni di disagio e devianza giovanile e, in definitiva, della povertà educativa in tutte le sue forme. La Comunità educante è, per definizione, aperta ad apporti sempre nuovi nel corso del cammino, sia alle realtà scolastiche che a tutto quel mondo che lavora per e con i minori, anche in termini di volontariato, attento a quel succede nel tempo e nei luoghi al di fuori delle aule scolastiche (ivi comprese Parrocchie, oratori, ambienti propositivi del Terzo settore). Attraverso incontri periodici la rete può via via implementare ed aggiornare il Patto educativo, continuando a leggere, e a rispondere, in itinere ai bisogni emergenti. “Agorà : la piazza educante”, esperienza viva e reale di comunità educativa, acquista anche un volto social grazie al nuovo sito www.comunitaeducante.com, che si fa eco di iniziative, incontri, appuntamenti, dibattiti ed apporti di idee. Agganciata a questo lavoro vi è infine un’iniziativa originale di fund raising territoriale: un vero e proprio salvadanaio sociale, dotato di un apposito conto corrente; grazie ad esso è possibile destinare fondi, a titolo personale o come scelta aziendale, a progetti sociali di contrasto alla povertà educativa. Ciò permette di guardare alla continuità nel tempo di questo lavoro, rimuovendo quel limite temporale che talvolta penalizza i progetti in campo socio-educativo. Nel complesso è un approccio che, partendo dal tema specifico dell’educazione, è utile certamente anche per disegnare un’esemplificazione chiara e concreta di un nuovo modello di welfare partecipato.
*Responsabile comunicazione Progetto “Agorà: la piazza educante”