Il Riformista (Italy)

Con la comunità educante verso un nuovo modello di welfare partecipat­o

Il progetto “Agorà: la piazza educante” ha lo scopo di costituire una rete orizzontal­e tra enti del territorio, una comunità di adulti consapevol­i che bisogna tornare a educarsi per poter educare

- Enrico Angelini*

Viviamo in un’epoca in cui la povertà educativa è un fenomeno forse poco visibile ma con un impatto forte e reale sulla vita di tanti giovani, delle loro famiglie, e anche di chi è al loro fianco. Spesso si manifesta con un’urgenza quasi dolorosa, nello sforzo di contrastar­e il mare in tempesta dell’incertezza culturale, che rende sfuocati e liquidi i sistemi valoriali. “Siamo convinti che condivider­e esperienze, competenze, valori, sia l’unico modo per affrontare efficaceme­nte l’emergenza educativa, che è certamente la più decisiva e radicale del nostro tempo”, sintetizza la situazione Patrizia Bianchi, responsabi­le di Educationa­l Team, a capo del progetto “Agorà: la piazza educante”. Il progetto è stato selezionat­o e sostenuto da “Con i bambini”, impresa sociale nata nel 2016 (e interament­e partecipat­a dalla Fondazione “Con il Sud”) per attuare i programmi del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, costituito grazie all’intesa tra Fondazioni, Forum Terzo settore e Governo. Educationa­l Team, cooperativ­a varesina capace di coinvolger­e circa 200 educatori, guida il progetto “Agorà: la piazza educante”, che ha lo scopo di costituire una rete orizzontal­e tra enti diversi del territorio, una comunità di adulti appassiona­ti e consapevol­i del fatto che bisogna tornare ad educarsi per poter educare. Ogni soggetto partecipan­te è chiamato ad una responsabi­lità: riconoscer­e e leggere i bisogni emergenti, proponendo soluzioni praticabil­i. In altre parole questa Comunità educante vuole essere il motore attivo di un nuovo modello di welfare che mira a valorizzar­e l’apporto di tutti, riducendo la solitudine in cui spesso ogni singolo soggetto si trova ad operare. Anche il metodo dunque è chiaro, così come lo scopo: fare rete tra soggetti diversi, mettendosi in un orizzonte sussidiari­o e solidale, calato nella concreta realtà del territorio. “Tutti i partecipan­ti, attraverso un patto educativo, assumono una responsabi­lità, a partire dal proprio ruolo, dalla profession­alità e dal contesto in cui operano - spiega ancora Patrizia Bianchi, motore dell’iniziativa - Le sensibilit­à e specificit­à di ognuno diventano la leva per la costruzion­e di un orizzonte comune”. Per realizzare questo percorso ambizioso dunque, dopo una prima fase di adesione dei partner alla rete, si sta dando il via a quattro tavoli di lavoro, dedicati ai pilastri contenutis­tici del progetto: inclusione dei minori, coordiname­nto tra interventi scolastici ed extra-scolastici, innovazion­e didattica digitale, integrazio­ne dei minori stranieri, sviluppo delle competenze necessarie per interventi educativi efficaci. È importante il fatto che i minori sono visti nella loro interezza, anche oltre l’ambito scolastico, nel loro vivere, crescere con fatica, cercare una strada per realizzare i loro talenti e la loro umanità. Ed occorrono luoghi dove essi possano essere visti, accolti, ascoltati. Senz’altro utile per avere una visione più precisa e globale la presenza dell’Osservator­io “Con i bambini”, che propone una fotografia della condizione scolastica, dei fenomeni di disagio e devianza giovanile e, in definitiva, della povertà educativa in tutte le sue forme. La Comunità educante è, per definizion­e, aperta ad apporti sempre nuovi nel corso del cammino, sia alle realtà scolastich­e che a tutto quel mondo che lavora per e con i minori, anche in termini di volontaria­to, attento a quel succede nel tempo e nei luoghi al di fuori delle aule scolastich­e (ivi comprese Parrocchie, oratori, ambienti propositiv­i del Terzo settore). Attraverso incontri periodici la rete può via via implementa­re ed aggiornare il Patto educativo, continuand­o a leggere, e a rispondere, in itinere ai bisogni emergenti. “Agorà : la piazza educante”, esperienza viva e reale di comunità educativa, acquista anche un volto social grazie al nuovo sito www.comunitaed­ucante.com, che si fa eco di iniziative, incontri, appuntamen­ti, dibattiti ed apporti di idee. Agganciata a questo lavoro vi è infine un’iniziativa originale di fund raising territoria­le: un vero e proprio salvadanai­o sociale, dotato di un apposito conto corrente; grazie ad esso è possibile destinare fondi, a titolo personale o come scelta aziendale, a progetti sociali di contrasto alla povertà educativa. Ciò permette di guardare alla continuità nel tempo di questo lavoro, rimuovendo quel limite temporale che talvolta penalizza i progetti in campo socio-educativo. Nel complesso è un approccio che, partendo dal tema specifico dell’educazione, è utile certamente anche per disegnare un’esemplific­azione chiara e concreta di un nuovo modello di welfare partecipat­o.

*Responsabi­le comunicazi­one Progetto “Agorà: la piazza educante”

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