Il Riformista (Italy)

Calcio femminile, Gama lascia la nazionale italiana

Con la sua immagine ha contribuit­o a far conoscere il pallone in rosa anche al grande pubblico. Ora ha deciso di dire basta

- Alberto Gaffuri

Affidato ai suoi profili social, l’annuncio è di quelli che non passano inosservat­i. Dopo quasi vent’anni con la maglia azzurra cucita addosso e la presenza numero 140 che arriverà venerdì nell’amichevole contro l’Irlanda, Sara Gama lascerà la nazionale italiana di calcio femminile. Lei, che con la sua immagine ha contribuit­o a far conoscere il pallone in rosa anche al grande pubblico, ha dunque deciso di dire basta, una scelta concordata con il commissari­o tecnico Andrea Soncin che – ed è lei stessa a rimarcarlo – giunge all’inizio di un nuovo ciclo partito dopo l’esperienza tutt’altro che positiva della nostra selezione agli ultimi Mondiali. “Ho dato il mio contributo per gettare solide fondamenta per il futuro e trasmetter­e i giusti valori”, si legge nel post con cui ha annunciato da Coverciano che quella in programma al Viola Park di Bagno Ripoli sarà anche la sua ultima apparizion­e in azzurro. Curiosamen­te, l’addio arriverà contro la medesima nazionale, l’Irlanda, cui Gama segnò la sua prima rete in salsa tricolore; correva l’anno 2007 e, a Silves, in Portogallo, l’odierna capitana della Juventus Women firmò uno dei quattro gol con cui le azzurre batterono le loro avversarie. Da allora a oggi di acqua sotto i ponti per la giocatrice triestina ne è passata tanta, ma tanta davvero, con le gioie e i dolori di una carriera difficile da riassumere in poche battute e un personaggi­o tanto amato dagli appassiona­ti e dalle appassiona­te di questo sport da ispirare addirittur­a una bambola a lei dedicata. Nata a Trieste, 35 anni il prossimo 27 marzo, Gama ringrazia tutti coloro che ne hanno condiviso la strada in Nazionale; famiglia, compagne, staff, addetti ai lavori e tifosi. Non la smetterà, ovviamente, col calcio giocato, pronta a rilanciare la sfida a una bacheca che negli anni s’è riempita di trofei e vittorie. Venerdì la passerella finale. L’ingresso con la fascia da capitana sul braccio, l’emozione di un addio meditato e, comunque lo si guardi, nient’affatto scontato. La diretta televisiva affidata a Rai 2 impreziosi­rà il tutto, con l’omaggio della Federazion­e a fermare il tempo per un giusto omaggio a un vero e proprio simbolo del calcio femminile. Sei scudetti (il primo col Brescia; tutti gli altri, invece, con il bianconero della Zebra sulle spalle), il numero quattro alla voce Coppa Italia e il cinque accanto a quella della Supercoppa Italiana raccontano molto di un’atleta che nel suo personale album dei ricordi ha anche un passaggio al Pali Blues di Los Angeles e un biennio a Parigi, sponda Saint-Germain. Il suo meglio, però, l’ha espresso nel Bel Paese, quell’Italia che la scorsa stagione ha consentito anche alle donne della Serie A l’approdo al profession­ismo. Quest’anno, la rincorsa alla capolista Roma per lo scudetto 2023-2024 è l’obiettivo dichiarato. Gama c’è e, con lei, la Juventus è pronta alla sfida delle sfide con le campioness­e uscenti.*

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Sara Gama calciatric­e della Juventus Women

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