Il Riformista (Italy)

Morti bianche, sindacati divisi la Cisl ottiene impegno dal governo

La confederaz­ione guidata da Sbarra invoca un patto di responsabi­lità per una “strategia nazionale” di prevenzion­e. Lunedì l’incontro a Palazzo Chigi

- Aldo Torchiaro

Le morti bianche sono una tragedia insopporta­bile. Dopo il recupero della quinta vittima del cantiere Esselunga di Firenze, ieri è stato il giorno degli scioperi e delle manifestaz­ioni. In piazza i sindacati con la Cgil e la Uil che hanno proclamato lo stop dei lavoratori edili e metalmecca­nici nelle ultime due ore di turno e un presidio nel capoluogo toscano. Da quel palco hanno parlato nel pomeriggio i segretari Maurizio Landini e PierPaolo Bombardier­i. Il leader della Cgil punta il dito contro gli appalti senza regole diventati “una giungla. C’è una responsabi­lità del governo e delle imprese”, attacca. Il Consiglio dei ministri ha esaminato l’informativ­a della ministra del Lavoro Marina Calderone che ha annunciato un pacchetto di misure che saranno approvate nella prossima riunione con il rafforzame­nto delle attività ispettive e delle sanzioni. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, non ritiene che introdurre un nuovo reato di “Omicidio sul lavoro” sia utile. Né che sia opportuno creare una apposita Procura nazionale per i morti sul lavoro. “Non sarebbe efficace”, ha detto ieri il Guardasigi­lli. In questo muro contro muro, la Cisl ha scelto una strada diversa e da un cantiere edile di Roma ha lanciato al governo un patto di responsabi­lità, un tavolo per fermare la scia di sangue. I sindacati sono divisi. Quelli che sposano posizioni più radicali, Cgil e Uil, si fanno trascinare allo scontro da Landini. Quello più riformista, la Cisl, rilancia il tema del dialogo. E ottiene la convocazio­ne a Palazzo Chigi per tutte le sigle: l’incontro si terrà lunedì. La confederaz­ione guidata da Sbarra invoca un patto di responsabi­lità che impegni Governo, istituzion­i, enti preposti e parti sociale per una “strategia nazionale” di prevenzion­e sul tema della salute e sicurezza sul lavoro: è la proposta della Cisl, che, dopo la tragedia di Firenze, ha lanciato in tutta Italia una mobilitazi­one nazionale con assemblee nei luoghi di lavoro. Il documento che ne esce è degno di essere osservato più da vicino : si articola in dieci punti programmat­ici con piani di interventi mirati. La sigla sindacale propone di stabilire un sistema di qualificaz­ione delle imprese al fine di introdurre criteri di accesso alle gare di appalto, private e pubbliche, sulla base del possesso di conoscenze, competenze, esperienza e profession­alità delle aziende che intendono partecipar­e. La sigla sindacale chiede poi di definire gli obblighi formativi per tutte le figure della prevenzion­e in ambito lavorativo giungendo in tempi brevi all’approvazio­ne dell’accordo Stato-Regioni sulla formazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Secondo la Cisl è necessario prevedere anche per i grandi appalti privati le medesime garanzie di qualità, trasparenz­a, responsabi­lità in solido, regolarità contributi­va e contrattua­le previste per gli appalti pubblici. Uno dei punti del documento programmat­ico punta ad attingere agli avanzi di bilancio dell’Inail per investimen­ti struttural­i in tema di prevenzion­e, per la ricerca e l’innovazion­e e per intervenir­e sulle rendite previste dall’istituto in caso di infortunio ed eliminare la franche chigia. Serve anche potenziare il personale per gli organi di vigilanza con nuove assunzioni. La Cisl chiede inoltre di promuovere l’addestrame­nto in ambito lavorativo svolto da personale qualificat­o; garantire in ogni realtà lavorativa la rappresent­anza per la sicurezza (Rls/Rlst/Rlssp) a livello aziendale, territoria­le e di sito produttivo attuando il modello partecipat­ivo, supportare e proteggere tutti coloro intendono denunciare illeciti, discrimina­zioni, mancate tutele a fronte di condizioni di illegalità, mancati diritti, negazione della dignità lavorativa. E ancora: avviare un grande piano di formazione nelle scuole di ogni ordine e grado per trasferire adeguate conoscenze e competenze di base, per sviluppare un processo culturale di prevenzion­e in coloro che costituisc­ono il futuro della nostra società. Insalvo fine, Cisl punta ad assicurare in ogni realtà lavorativa una adeguata tutela della salute prevedendo la sorveglian­za sanitaria per ogni lavoratore non ridotta alle sole visite mediche periodiche. “Queste proposte - spiega il sindacato di via Po - vogliono richiamare tutti gli attori sociali a una responsabi­lità collettiva e rilanciare una rinnovata stagione di confronto per fermare le morti e gli infortuni sul lavoro”.

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