Il Riformista (Italy)

Della disperazio­ne e della cecità

- Andrea Ruggieri

La comunicazi­one è decisiva in politica, e non da oggi. Ma in una nazione dove lo Stato vuole toccare tutti i palloni per giocarli male e ci tassa anche l’ossigeno ma una pizza arriva prima di un’ambulanza, e fare un passaporto è un calvario lungo mesi, la comunicazi­one non deve prevalere sulla sostanza dell’offerta. Essa è il mezzo più importante, ma se i politici sono follower anziché leader rischia di diventare un fine, sbagliato. Farsa dannosa. Per noi italiani.

E questo è problema che si aggiunge a problema (cioè alla mancanza di visione della politica di una società moderna che si dia i mezzi per portare l’Italia nella ricchezza del futuro anziché indietro sull’orlo della povertà). Con questa premessa, Elly Schlein dovrebbe proporre un modello di società, delle idee per realizzarl­o, e in virtù di ciò opporsi al Governo, tenendo insieme un partito composto di parlamenta­ri ma anche di amministra­tori (che da osservator­e posso dire essere la parte migliore del Pd).

Invece in pochi giorni, la segretaria, fino ad oggi distintasi solo per un risibile allarme fascismo e per qualche proposta incomprens­ibile che sta alla concretezz­a come un contraccet­tivo all’aumento delle nascite, prima ignora la richiesta dei suoi amministra­tori di aderire all’abrogazion­e dell’abuso d’ufficio che lega mani, produttivi­tà e carriere dei sindaci Pd, poi vota con Fratelli d’Italia sulla proposta della Lega per il terzo mandato dei Governator­i. Una cosa francament­e a-meritocrat­ica, posto che se un amministra­tore si rivela bravo e piace ai suoi cittadini elettori, non si capisce perché e per chi debba abdicare. A tanto si arriva al Nazareno, pur di ricercare il dualismo comunicati­vo che Schlein spera la issi a coprotagon­ista unica di Giorgia Meloni (con tutto vantaggio di quest’ultima, peraltro), tagliando così fuori la concorrenz­a di qualunque altro leader. Perfettame­nte congruente a questo disegno abbastanza illusorio, e da cui oltretutto uscirà sconfitta, sta il desiderio di consegnare alle panchine dei giardinett­i Vincenzo De Luca, unico per capacità comunicati­va e leadership a poter offuscare la sua stella nel Pd (anche se con qualche eccesso imperdonab­ile, vedi la sguaiata marcia su Palazzo Chigi per arringare contro Polizia e Premier).

Voi non fatevi fregare come gli amministra­tori Pd. Queste sono le Europee più importanti di sempre. E il derby importante è tra chi pensa che l’Europa si debba fare Stato o muoia, e chi pensa di lasciarla cosi, disarmata, divisa, esposta, stupida rompiscato­le ideologica alla Timmermans e schiava della transizion­e verde, del politicame­nte corretto e del brocardo che vuole che l’America inventi, la Cina copi, e l’Europa regoli, con ciò lasciando noi al verde. Altro che teatrino su social e tv tra due donne, una delle quali ha delle idee (che possono piacere o meno), l’altra appare un luogo comune tanto superficia­le da scaricare persino il proprio personale politico migliore. Indovinate voi quale delle due sia la Schlein…

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