Abano, Milano e Torino La fotografia in mostra
Dai maestri del cinema come Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini e Bernardo Bertolucci, ai divi del secolo scorso - Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Claudia Cardinale - fino ai protagonisti della pellicola di oggi, come Javier Bardem, Monica Bellucci, Natalie Portman, Isabelle Huppert, Rupert Everett, Giuseppe Tornatore. L’esposizione “Backstage”, aperta fino al 16 giugno al Museo Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme (PD) offre un panorama originale del cinema e dei suoi attori e registi più iconici, catturati dall’obiettivo di un maestro dello scatto come Mimmo Cattarinich, celebre fotografo di scena. Oltre un centinaio le stampe esposte nelle sale suggestive della villa cinquecentesca che ospita il museo; immagini che regalano uno sguardo intimo, inedito di tanti artisti con cui Cattarinich ha lavorato, e allo stesso tempo diventano una metanarrazione del fare film. Che se notoriamente è una fabbrica dei sogni, si trasforma attraverso l’obiettivo di Cattarinich in un’interpretazione più profonda di quanto rappresenta, consentendo di comprenderne meglio modi, simboli e personaggi. Allestita in sezioni che seguono una progressione temporale dagli anni Sessanta ai Novanta, la mostra si conclude con una sala dedicata alle immagini, in parte inedite, scattate sul set della Medea (1969) di Pier Paolo Pasolini, in cui è affascinante notare il rapporto tra lo scrittore e Maria Callas, chiamata da Pasolini a interpretare la pellicola. Completamente dedicata alle donne è invece l’esposizione “Straordinarie”, aperta fino al 17 marzo alla Fabbrica del Vapore di Milano. L’aggettivo vale sia per le personalità fotografate che per i bellissimi ritratti eseguiti da Ilaria Magliocchetti Lombi: 110 testimonianze visive di personaggi femminili che operano in molteplici settori, da Chiara Valerio ad Alba Rohrwacher, da Levante a Liliana Segre, passando per Sabrina Efionayi, Amalia Ercoli-Finzi, Carolina Raspanti, Giovanna Botteri, Cathy La Torre, Flavia Pennetta, Ilaria Cinelli e moltissime altre. Donne che nel loro percorso personale e professionale affrontano le sfide della società contemporanea diventando testimonianze positive, affermazione vivente di quanto straordinari siano i contributi femminili alla collettività in ogni campo e ad ogni livello. Come ha dichiarato Renata Ferri, curatrice del progetto: «Straordinarie è una sfida agli stereotipi di genere che trasforma il paradigma della donna - vittima in modello di riferimento culturale e politico». Affianca la mostra un fitto calendario di incontri aperti con proiezioni, talk e performance che approfondiscono i temi proposti dalla mostra, realizzata da Terre des Hommes con il patrocinio di Fondazione Deloitte e parte della campagna “#indifesa” che promuove i diritti delle bambine e delle ragazze in Italia e nel mondo.
Infine a Torino, nelle sale di Camera - Centro Italiano per la Fotografia, è visitabile fino al 2 giugno la mostra “Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l’amore, la guerra”, a cura di Walter Guadagnini e Monica Poggi. 120 fotografie dei due straordinari artisti della pellicola, nati Gerta Pohorylle ed Endre Friedmann, sfuggiti dai rispettivi paesi per incontrarsi a Parigi nel 1934 dove hanno formato un sodalizio professionale e sentimentale che durerà fino alla morte della Taro per un incidente nel 1937. Una stagione breve ma intensissima in cui la coppia si sposta tra Parigi e la Spagna, raccontando i principali eventi sociali e politici di quegli anni, dagli scioperi nella capitale francese alle elezioni del 1937, dal Convegno Internazionale degli Scrittori Antifascisti a Valencia fino, soprattutto, alla guerra civile spagnola tra repubblicani e fascisti, quando entrambi realizzano i loro scatti più iconici: la leggendaria fotografia del “Miliziano colpito a morte” di Capa e la “Miliziana in addestramento” di Taro, immagine di una combattente che punta la pistola ma indossa scarpe con i tacchi, riuscendo a condensare in uno scatto il contributo delle donne ai conflitti che stavano scuotendo l’Europa e allo stesso tempo lo sguardo femminile sugli avvenimenti.