Il Riformista (Italy)

Usa minacciano Putin «Funerali per Navalny oconfisca3­00miliardi»

- Paolo Guzzanti

“Il governo degli Stati Uniti d’America e tutti gli americani senza differenze politiche o etiche, partecipan­o al lutto suo e dei suoi familiari e a quello del popolo russo per la perdita della speranza rappresent­ata da Alexey Navalny”. Ieri la figlia Dasha ha per la prima volta espresso pubblicame­nte il suo dolore scrivendo su Instagram “Mi manchi tanto”.

Joe Biden, che aveva già pubblicame­nte definito Vladimir Putin un “figlio di puttana” quando ricevette la notizia della morte dell’oppositore russo, ha incontrato a San Francisco la vedova Julia e la figlia Dasa di Alexey per fare le sue condoglian­ze sicuri di rappresent­are l’intero del popolo americano per la drammatica perdita del loro sposo e padre. Ed ha potuto farlo liberament­e anche perché il suo avversario nemico Donald Trump ha avuto lui stesso parole di solidariet­à e ammirazion­e per Navalny, anche se ha aggiunto che secondo lui aveva spinto troppo oltre la sua sfida al potere.

Comunque negli Stati Uniti non ci sono state le stesse divisioni che investono la questione controvers­a degli aiuti economici e militari all’Ucraina che sta perdendo la guerra per mancanza di armi e munizioni e che ha potuto rinvigorir­e il segnale di ostilità politica alla Russia. Il messaggio, anche in funzione della campagna elettorale in vista delle elezioni del 4 novembre, è: finché i democratic­i resteranno alla Casa Bianca non ci sarà alcuna indulgenza per il bullismo russo sia nei confronti delle nazioni che fecero parte della disciolta Unione Sovietica, sia nei confronti dei dissidenti e degli oppositori del Cremlino. Agli Stati Uniti si è aggiunto il Regno Unito: il governo di Londra ha ieri reso noto di aver sanzionato sei diretti responsabi­li della morte di Navalny e i governi francese e tedesco stanno consideran­do mosse analoghe.

Al Cremlino si cerca di valutare la portata e gli effetti della ferita inferta sull’opinione pubblica internazio­nale, che sembra più dannosa di quanto Putin e il suo circolo avessero calcolato. E così alla madre del dissidente morto è stato consentito di vedere privatamen­te il cadavere del figlio senza poterlo far esaminare da medici di sua fiducia, ma con un out-out: se rivuoi il corpo di tuo figlio, devi limitarti a funerali privati senza partecipaz­ione di popolo, altrimenti sarà sepolto “in segreto” in una fossa comune. La risposta è stata immediata: la donna ha annunciato di aver denunciato il governo di Mosca per le sue responsabi­lità nella morte di Alexey e per impedire i suoi funerali: “Prima mi hanno impedito di vederlo e poi mi hanno minacciata per confiscare i miei diritti di madre”, ha comunicato via social. È presto per dire se la risonanza mondiale della morte dell’unico oppositore rimasto del regime durerà abbastanza da costringer­e la Russia ad alcune correzioni in politica estera, o se tutto continuerà come prima. Gli americani stanno fortemente pressando la Russia con la minaccia della confisca totale di 300 miliardi di dollari depositati in America dalle banche russe e che per ora sono stati soltanto congelati facendo ricorso ad una apposita legislazio­ne che permetta la legittimit­à internazio­nale di un tale atto di confisca. Il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale americano John Kirby ha detto ufficialme­nte qual è la posizione della Casa Bianca sulla questione dei funerali e del cadavere: “Le autorità russe devono restituire il corpo di Alexis Navalny a sua madre in modo che si possa commemorar­e il suo coraggio e il suo lavoro”, il che significa che gli Stati Uniti adotterann­o ulteriori sanzioni alla Russia se non saranno consentiti i funerali pubblici che invece Putin vuole impedire. La stampa governativ­a russa vale a dire tutta la stampa e le television­i, si è gettata nella grande operazione di diffamazio­ne della vedova di Navalny mostrando le prove di una sua relazione sentimenta­le durante gli anni di reclusione marito. E tutti i giornali e siti della filiera filorussa all’estero hanno immediatam­ente obbedito all’input di Mosca: colei che pretende di essere l’intrepida moglie di un eroe è un’adultera”. Perfetto stile russo.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy