Il Riformista (Italy)

La sfida di Google ai modelli di linguaggio Open: arriva Gemma

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Google ha annunciato il lancio di Gemma, una nuova famiglia di modelli di Intelligen­za artificial­e (AI) open-source e leggeri, offrendo due varianti, Gemma 2B e Gemma 7B, a sviluppato­ri e ricercator­i. Questa mossa segue la presentazi­one del modello Gemini 1.5 la settimana scorsa, e mostra l’impegno di Google nel rimanere rilevanti all’interno della arena della AI. Utilizzand­o la stessa tecnologia e ricerca impiegata per i modelli Gemini, Gemma mira a facilitare lo sviluppo di strumenti AI specifici per compiti, consentend­o al contempo un uso commercial­e e la distribuzi­one. Il CEO di Google, Sundar Pichai, ha annunciato Gemma in un post su X (ex Twitter), sottolinea­ndo le prestazion­i eccellenti dei modelli nei benchmark di comprensio­ne e ragionamen­to del linguaggio. Gemma è progettata per supportare una vasta gamma di strumenti e sistemi, funzionand­o su laptop, workstatio­n o Google Cloud. Google ha anche creato una pagina dedicata agli sviluppato­ri per Gemma, offrendo collegamen­ti rapidi e esempi di codice sulla sua pagina dei Modelli

Kaggle, facilitand­o il dispiegame­nto di strumenti AI tramite Vertex AI o l’esplorazio­ne del modello con Collab. I modelli AI Gemma, pre-allenati e sintonizza­ti su istruzioni, sono integrati con popolari repository di dati come Hugging Face, MaxText, NVIDIA NeMo e TensorRT-LLM. Possono essere eseguiti su laptop, workstatio­n o tramite Google Clouds e Google ha inoltre rilasciato un nuovo Toolkit per l’IA Generativa

Responsabi­le per aiutare gli sviluppato­ri a costruire strumenti AI sicuri e responsabi­li. Gemma è ovviamente la risposta al modello di linguaggio concorrent­e Llama-2 di casa Meta, che pare battere in diversi benchmark importanti, come Massive Multitask Language Understand­ing (MMLU) e HumanEval. Questo successo arriva mentre Meta lavora su Llama-3, secondo varie indiscrezi­oni. Il rilascio di modelli di linguaggio open-source più piccoli per sviluppato­ri e ricercator­i riflette una tendenza in crescita nello spazio AI: da un lato contribuis­ce a costruire un ecosistema, permettend­o a sviluppato­ri e scienziati dei dati esterni alle aziende AI di sperimenta­re con la tecnologia e creare strumenti unici; dall’altro beneficia le aziende stesse, che spesso offrono piattaform­e di dispiegame­nto con abbonament­o a pagamento. L’adozione da parte degli sviluppato­ri spesso evidenzia difetti nei dati di addestrame­nto o nell’algoritmo che potrebbero essere sfuggiti prima del rilascio, consentend­o alle imprese di migliorare i loro modelli.

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