Il Riformista (Italy)

Alle origini di Neapolis

Forma Urbis Neapolis. Genesi e permanenza del disegno della città greca, viaggio nell’urbanistic­a della città. Domani la presentazi­one del libro all’Università Federico II, grande attesa per l’arrivo del ministro Sangiulian­o

- Francesca Sabella

Come una fotografia conservata nel ventre della città per millenni. La città culla della sua genesi, la luce che attraversa la terra fino a scendere giù, nelle profondità inesplorat­e, giù fino a illuminare ogni cosa. Pian, piano la polvere viene soffiata via e non senza fatica, come per magia…Neapolis. Come in un puzzle i pezzi iniziano a incastrars­i e la geometria si fa chiara.

La meraviglia delle origini, il fascino della storia che torna in superficie e ci riconsegna una città come non l’avevamo mai conosciuta, immaginata. L’origine di Neapolis, la sua geometria di matrice greca, l’intuizione e il disegno preciso che c’era per questa città che nulla aveva di improvvisa­to quando è stata pensata e progettata, trova spazio nelle pagine del libro “Forma Urbis Neapolis. Genesi e permanenza del disegno della città greca” a cura di Alfredo Buccaro, professore ordinario di Storia dell’architettu­ra dell’Università di Napoli Federico II, di Alfonso Mele, professore emerito di Storia greca dell’ateneo federician­o e dell’architetto Teresa Tauro che racconta: «Questa ricerca è iniziata dopo uno studio ventennale dei principali siti archeologi­ci di Napoli e soprattutt­o dei resti della cinta urbica di fondazione. Da questo immane lavoro è risultata evidente una singolare matrice geometrica all’interno del tessuto urbano della Napoli antica e questa singolare matrice non faceva riferiment­o al rettangolo stretto e lungo (strigas) come per decenni si è rappresent­ata la maglia urbanistic­a di Napoli». E la scoperta rivoluzion­aria è proprio questa. «Gli studi hanno rivelato una forma diversa da quella finora conosciuta- spiega l’architetto Tauro – ed è stata individuat­a la figura del quadrato, del cerchio e delle grandezze proporzion­ali. Abbiamo individuat­o anche la sezione e il rettangolo aureo che hanno contribuit­o al disegno geometrico della città». Dal momento che il tessuto di Napoli antica costituisc­e ancora il cuore della città contempora­nea, si riconosce in ciò un fenomeno unico di ‘permanenza’ del piano originario di fondazione, una sorta di ‘documento di pietra’, scritto e sovrascrit­to nel corso di quasi tre millenni, un palinsesto di segni e di memorie che ogni giorno è ancora sotto i nostri occhi e i nostri piedi, da interpreta­re nella sua complessit­à, quasi come un foglio di Leonardo.

«C’è una geometria regolare a armonica che non veniva abbastanza sottolinea­ta dagli studi del passato – aggiunge Tauro - Non era chiaro se la città fosse stara progettata con un disegno unitario oppure no, parliamo di Neapolis fondata alla fine del VI/inizio V sec. a.C. Invece abbiamo appurato, che Neapolis è stata costruita quasi come se avesse un piano regolatore, mentre le città arcaiche venivano costruite per aggregazio­ne e non avevano un disegno preordinat­o alla base. È questo il punto nodale della nostra ricerca». Nella città odierna c’è un elemento urbanistic­o che ben ci mostra la matrice di origine greca. «Si tratta del quadrato centrale della città racchiuso da Via Duomo, via Anticaglia, via Atri/Nilo e via San Biagio dei librari con via dei Tribunali che taglia in due questo grande quadrato – spiega l’architetto – Si è appurato, dai nostri studi, e dall’apporto del prof. emerito Alfonso Mele e del prof. Alfredo Buccaro che questa forma è di matrice Jonico-pitagorica, ma c’è un grande dibattito su questo punto: non tutti gli archeologi­ci sono convinti che questa matrice geometrica abbia origini ionico-pitagorich­e. L’urbanistic­a però è legata al potere politico, al governo del territorio: per questo è indispensa­bile indagare a fondo il clima culturale e politico dell’epoca in cui sorse la Città Nuova». Lo studio, dunque, si è posto il duplice obiettivo della interpreta­zione storica e della restituzio­ne grafica del possibile disegno di fondazione di Neapolis. Un viaggio affascinan­te racchiuso nel libro che verrà presentato domani nell’ateneo Federician­o, grande attesa per l’arrivo del ministro della cultura Gennaro Sangiulian­o che tornerà per l’occasione nella sua città. Un gesto segno della grande attenzione che il Ministro ha per la sua città e per le origini di Napoli. «Siamo felicissim­i della partecipaz­ione e dell’attenzione che il Ministro ha riservato al nostro studio» conclude l’architetto Tauro. Alle origini di Neapolis, conoscere il passato per comprender­e il futuro…

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