Alle origini di Neapolis
Forma Urbis Neapolis. Genesi e permanenza del disegno della città greca, viaggio nell’urbanistica della città. Domani la presentazione del libro all’Università Federico II, grande attesa per l’arrivo del ministro Sangiuliano
Come una fotografia conservata nel ventre della città per millenni. La città culla della sua genesi, la luce che attraversa la terra fino a scendere giù, nelle profondità inesplorate, giù fino a illuminare ogni cosa. Pian, piano la polvere viene soffiata via e non senza fatica, come per magia…Neapolis. Come in un puzzle i pezzi iniziano a incastrarsi e la geometria si fa chiara.
La meraviglia delle origini, il fascino della storia che torna in superficie e ci riconsegna una città come non l’avevamo mai conosciuta, immaginata. L’origine di Neapolis, la sua geometria di matrice greca, l’intuizione e il disegno preciso che c’era per questa città che nulla aveva di improvvisato quando è stata pensata e progettata, trova spazio nelle pagine del libro “Forma Urbis Neapolis. Genesi e permanenza del disegno della città greca” a cura di Alfredo Buccaro, professore ordinario di Storia dell’architettura dell’Università di Napoli Federico II, di Alfonso Mele, professore emerito di Storia greca dell’ateneo federiciano e dell’architetto Teresa Tauro che racconta: «Questa ricerca è iniziata dopo uno studio ventennale dei principali siti archeologici di Napoli e soprattutto dei resti della cinta urbica di fondazione. Da questo immane lavoro è risultata evidente una singolare matrice geometrica all’interno del tessuto urbano della Napoli antica e questa singolare matrice non faceva riferimento al rettangolo stretto e lungo (strigas) come per decenni si è rappresentata la maglia urbanistica di Napoli». E la scoperta rivoluzionaria è proprio questa. «Gli studi hanno rivelato una forma diversa da quella finora conosciuta- spiega l’architetto Tauro – ed è stata individuata la figura del quadrato, del cerchio e delle grandezze proporzionali. Abbiamo individuato anche la sezione e il rettangolo aureo che hanno contribuito al disegno geometrico della città». Dal momento che il tessuto di Napoli antica costituisce ancora il cuore della città contemporanea, si riconosce in ciò un fenomeno unico di ‘permanenza’ del piano originario di fondazione, una sorta di ‘documento di pietra’, scritto e sovrascritto nel corso di quasi tre millenni, un palinsesto di segni e di memorie che ogni giorno è ancora sotto i nostri occhi e i nostri piedi, da interpretare nella sua complessità, quasi come un foglio di Leonardo.
«C’è una geometria regolare a armonica che non veniva abbastanza sottolineata dagli studi del passato – aggiunge Tauro - Non era chiaro se la città fosse stara progettata con un disegno unitario oppure no, parliamo di Neapolis fondata alla fine del VI/inizio V sec. a.C. Invece abbiamo appurato, che Neapolis è stata costruita quasi come se avesse un piano regolatore, mentre le città arcaiche venivano costruite per aggregazione e non avevano un disegno preordinato alla base. È questo il punto nodale della nostra ricerca». Nella città odierna c’è un elemento urbanistico che ben ci mostra la matrice di origine greca. «Si tratta del quadrato centrale della città racchiuso da Via Duomo, via Anticaglia, via Atri/Nilo e via San Biagio dei librari con via dei Tribunali che taglia in due questo grande quadrato – spiega l’architetto – Si è appurato, dai nostri studi, e dall’apporto del prof. emerito Alfonso Mele e del prof. Alfredo Buccaro che questa forma è di matrice Jonico-pitagorica, ma c’è un grande dibattito su questo punto: non tutti gli archeologici sono convinti che questa matrice geometrica abbia origini ionico-pitagoriche. L’urbanistica però è legata al potere politico, al governo del territorio: per questo è indispensabile indagare a fondo il clima culturale e politico dell’epoca in cui sorse la Città Nuova». Lo studio, dunque, si è posto il duplice obiettivo della interpretazione storica e della restituzione grafica del possibile disegno di fondazione di Neapolis. Un viaggio affascinante racchiuso nel libro che verrà presentato domani nell’ateneo Federiciano, grande attesa per l’arrivo del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano che tornerà per l’occasione nella sua città. Un gesto segno della grande attenzione che il Ministro ha per la sua città e per le origini di Napoli. «Siamo felicissimi della partecipazione e dell’attenzione che il Ministro ha riservato al nostro studio» conclude l’architetto Tauro. Alle origini di Neapolis, conoscere il passato per comprendere il futuro…