SCONTRI A PISA, GIUSTE LE POLEMICHE CONTRO I POLIZIOTTI?
Alessia Morani / Partito democratico Sì, mancava proporzionalità tra l’azione e la reazione
La corretta ed equilibrata gestione dell’ordine pubblico è sempre complicata ma in Italia la grande professionalità delle forze dell’ordine, nella quasi totalità dei casi, ne costituisce la garanzia. Ciò che è accaduto a Pisa è, purtroppo, uno di quelle volte in cui è evidente che la situazione è proprio sfuggita di mano. Le immagini delle ragazze e dei ragazzi presi a manganellate sono inaccettabili e a nulla valgono le scuse ridicole accampate da diversi esponenti della destra di governo. Qualcuno di loro ha provato a dire che i manifestanti si stavano dirigendo verso obiettivi sensibili, altri hanno addirittura detto che si trattava di pericolosi facinorosi. La verità è che nelle vicinanze non c’era nessun luogo da proteggere ed i ragazzi che manifestavano, tutti a volto scoperto ed armati solo di block-notes e matite, erano assolutamente innocui. Qualcuno poi ha messo in relazione le manifestazioni dei no green pass a Trieste durante la pandemia con quelle degli studenti pisani dimenticando, però, che gli idranti, non i manganelli, arrivarono a Trieste dopo 3 giorni di blocco di un varco portuale. In diversi poi hanno buttato lì la scusa che mancasse l’autorizzazione ma è bene ricordare che per manifestare non serve un’autorizzazione ma basta un preavviso.
Ciò che, invece, è mancato davvero è la proporzionalità tra azione e reazione, che è il criterio con cui si valuta la condotta delle forze dell’ordine. Ci sono state manganellate contro ragazzini disarmati, che certamente non attentavano alla sicurezza pubblica. È, quindi, decisamente fondato il dubbio che si sia trattato di una reazione sproporzionata e, perciò, illegittima. In situazioni di questo tipo, dove le immagini parlano chiaro, la politica e le istituzioni, invece di fare polemiche e propaganda sterile, dovrebbero condannare all’unisono i fatti. È dovuto intervenire il Presidente della Repubblica Mattarella per riequilibrare il dibattito pubblico pronunciando inequivocabili parole di condanna. Non si può dire la stessa cosa del partito della Meloni che ha addirittura accusato la sinistra di spalleggiare i violenti e di essere la causa dei disordini. Evito di riportare le dichiarazioni di Salvini e della Lega per manifesta inutilità. Non vorrei, però, che di fondo ci sia un’altra verità e cioè che questo governo mal tollera il dissenso. Un antipasto poche settimane fa ce lo ha dato il vice ministro Bignami con gli alluvionati dell’Emilia-Romagna. Il clima che si respira, purtroppo, è questo e alla fine qualcuno potrebbe sentirsi anche giustificato a prendere iniziative come quelle di Pisa. Il silenzio della Meloni sull’accaduto non aiuta certo a fugare questi dubbi, ma siamo in una perenne campagna elettorale dove anche i non detti acquisiscono significato per le tifoserie e, con le europee alle porte, si sa che scaldare le curve serve.
Ma governare è decisamente un’altra cosa.