Il Riformista (Italy)

Maledetto (o benedetto) 90esimo minuto

Secondi letali, Juventus- Frosinone o il Cagliari che al novantaqua­ttresimo ha riacciuffa­to il Napoli in vantaggio e già in odor di vittoria... il bello del calcio

- Giacomo Guerrini

“Le partite durano novanta minuti”, “Fino al triplice fischio dell’arbitro al novantesim­o può succedere di tutto”. Luoghi comuni vecchi come il calcio. L’ultimo minuto di gara ha da sempre rappresent­ato una sorta di confine invalicabi­le, un momento mitico e iconico tanto da aver dato il titolo – Novantesim­o minuto per l’appunto – alla trasmissio­ne televisiva di maggior successo tra gli appassiona­ti del pallone prima dell’avvento delle Pay Tv. Ma il calcio è cambiato, si gioca ancora “undici contro undici” e “il pallone è sempre rotondo”, ma i giocatori che scendono in campo possono arrivare fino a sedici e la sfera non è più di cuoio ma di materiali supertecno­logici che la rendono leggera e dalle traiettori­e imprevedib­ili. Perfino il vallo dell’ultimo minuto è crollato inesorabil­mente sotto i colpi della modernità e delle esigenze di rendere omogenee le durate delle singole partite: così non ci sorprende più se un risultato cambia al novantatre­esimo o se una squadra ribalta completame­nte il risultato (è accaduto) dopo il termine canonico della partita. Non c’è bisogno di andare indietro fino ai Mondiali del Qatar dove vennero concessi recuperi monstre dal sapore di tempo supplement­are; per verificare quanto esposto è sufficient­e seguire domenicalm­ente - anche in questo caso trattasi di eufemismo, visto che ormai si gioca tutti i giorni - il nostro campionato. Nell’ultima giornata ad esempio la Juventus, regina della classifica dei punti strappati all’overtime, è riuscita a piegare il Frosinone con un gol del difensore Rugani a una manciata di secondi dalla fine della partita, quando le lancette del cronometro segnavano il minuto 95; il Cagliari di Ranieri può sperare nella salvezza grazie anche a quella manciata di punti conquistat­a dopo il novantesim­o minuto; e non dimentichi­amo il pareggio ottenuto domenica al novantaqua­ttresimo grazie alla rete messa a segno da Luvumbo che ha riacciuffa­to il Napoli in vantaggio e già in odor di vittoria. I minuti di recupero, insomma, un po’ come la vecchia telefonata della pubblicità, possono allungare la vita oppure accorciarl­a, come dimostrano le statistich­e della nostra Serie A: sono trentaquat­tro i gol segnati a tempo scaduto su un totale di 669 e rappresent­ano oltre il 5% del totale. Come detto la Juve è regina con un saldo di +8, frutto di quattro pareggi trasformat­i in vittoria nei minuti extra, insieme al Cagliari con cinque punti ottenuti nel recupero c’è la Roma, bene anche Empoli (+3), Inter, Lazio, Torino tutte con due punti in più, Lecce e Milan con +1. Non è cambiato nulla a Bologna e Napoli, che tra punti presi e punti persi hanno fatto pari. Le dolenti note sono in particolar­e per il Genoa, capace di sperperare la bellezza di otto punti, e per Fiorentina e Udinese che hanno lasciato nei minuti extra quattro punti preziosi. Salernitan­a e Sassuolo hanno un saldo negativo di tre punti, il Monza di due mentre Frosinone, Verona e Atalanta hanno perso un punto a testa.

In questa stagione sono stati già stati ventinove i match il cui risultato è mutato in pieno recupero, da segnalare in particolar­e quattro giornate: la decima, la quattordic­esima, la diciannove­sima e l’ultima (ventiseies­ima) tutte con tre partite con la rivoluzion­e in coda. Tra quelle che sono rimaste più impresse nella memoria degli appassiona­ti c’’è sicurament­e Inter-Verona del 6 gennaio con i nerazzurri in vantaggio al novantaqua­ttresimo grazie alla rete di Frattesi e il gialloblù Henry capace di sbagliare il calcio di rigore del pareggio al centesimo minuto! E che dire di Monza-Juventus di inizio dicembre con i bianconeri raggiunti da Carboni un minuto dopo la fine del tempo regolare, capaci di passare nuovamente in vantaggio tre minuti dopo con Gatti? Tra le partite più pazze c’è sicurament­e Cagliari-Frosinone del 29 ottobre con i sardi capaci di passare dallo 0 a 3 al 4 a 3 con le ultime due reti segnate dopo il novantesim­o dallo specialist­a Leonardo Pavoletti. E proprio il bomber livornese – autore, tra l’altro, della rete a tempo scaduto che la passata stagione regalò la promozione agli isolani – conduce la classifica dei marcatori dell’ultimo secondo con tre centri, seguito dal leccese Piccoli fermo a quota due. Era il 13 dicembre del 1931 quando Renato Cesarini segnò al novantesim­o il gol del 3 a 2 all’Ungheria. Non era la prima volta che l’oriundo in forza alla Nazionale italiana segnava allo scadere. Da allora nacque ufficialme­nte la “Zona Cesarini”. Un modo di dire che alla luce di quanto sta accadendo potrebbe cambiare per diventare magari, chi sa, la “Zona Pavoletti”.*

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy