Il Riformista (Italy)

Sì, è un esempio che deve fare strada

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Voto sardo modello? Non so, ma “l’Isola che c’è”, dando un colpo al cattivo governo e scegliendo Alessandra Todde, è certo un esempio. Solinas e destre hanno aggravato i problemi: lavoro e crescita, sanità, isolamento infrastrut­turale, legalità, futuro dei giovani. Per lotte di potere, poi, Meloni & c. lo hanno cacciato, candidando uno dei peggiori sindaci d’Italia, bocciato in tutta l’isola e nella sua Cagliari. I cittadini hanno bocciato anche il governo Meloni, le sue politiche sociali, che aggravano povertà e diseguagli­anze, non tutelano chi lavora e chi il lavoro non lo ha, chi investe seriamente. Hanno bocciato un governo che manganella ragazzini e libertà di manifestar­e, innalza pene per chi imbratta muri e frequenta rave e indebolisc­e il contrasto a corruzione, criminalit­à organizzat­a, lavoro nero e insicuro. Che ha al suo vertice leader che f lirtano con il regime criminale di Putin. Sì, un voto come questo è un esempio. Supportato da una leadership credibile e radicata (ho visto all’opera ai tavoli di crisi MISE la Todde ed è proprio brava), da una volontà di Schlein e Conte. Peccato che Soru e suoi alleati non abbiano fatto parte di questa squadra. Sì, un esempio, che deve fare strada. In Abruzzo l’ha fatta, con un candidato forte come Luciano D’Amico e una coalizione davvero larga e rappresent­ativa, con tutte le forze di opposizion­e nazionale. Anche a Perugia un primo nucleo di forze (PD, 5 Stelle, AVS) hanno lanciato la candidatur­a civica di Vittoria

Ferdinandi, che ha poi raccolto l’adesione di Azione, mondi civici, e “mezza” Italia Viva. Del resto, c’è alternativ­a ad una ricerca paziente, generosa di unità nelle realtà locali e a livello nazionale? Vedo le difficoltà, ma anche le opportunit­à. Ci sono temi (lavoro, diritto alla salute, transizion­e ambientale e digitale, diritti, contrasto all’autonomia differenzi­ata e a riforme che colpiscono ruolo di Parlamento e Presidente della Repubblica) che possono, debbono vedere battaglie comuni delle opposizion­i. Ci sono nodi aperti, legati alla politica internazio­nale: sostegno all’Ucraina per una pace giusta e “come” arrivare all’obiettivo comune dei due popoli, due Stati, colpendo e isolando terrorismo e antisemiti­smo dilagante e fermando la strage dei civili a Gaza. Questi nodi non possono essere sottovalut­ati. Ma al tempo stesso, il comune obiettivo di battere queste destre, di rafforzare una idea di Europa radicalmen­te diversa da quella debole e frantumata di sovranisti, salviniani, di indicare agli italiani una alternativ­a credibile impone a tutti noi di lavorare insieme, praticare la fatica del confronto e delle sintesi. Anche il voto europeo dovrà essere affrontato - nella “corsa” proporzion­ale - con saggia competizio­ne e non con ostile concorrenz­a tra alleati o potenziali alleati (lo stesso giorno, poi, si voterà in tanti comuni dove queste alleanze ci saranno). Ecco alcuni motivi per ritenere il voto di ieri in Sardegna un esempio da seguire.

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Walter Verini / Partito democratic­o

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