Il Riformista (Italy)

Derby lombardo: l’Atalanta prova a fare lo sgambetto a un’Inter in formissima

Per il biscione soltanto Roberto Mancini ha fatto meglio di mister Inzaghi che però non deve sottovalut­are i bergamasch­i reduci dal pareggio contro il Milan di Pioli

- Alberto Gaffuri

Che l’Inter sia la squadra più in forma del momento non lo scopriamo certo oggi. Lo 0-4 con cui i neroazzurr­i sono tornati a Milano da Lecce, del resto, non rappresent­a che la decima perla consecutiv­a di una squadra che pare non aver alcuna intenzione di mollare la presa, un filotto di successi che significat­ivo è dir poco e che consente a Simone Inzaghi di dormire sonni tranquilli anche nel confronto con gli allenatori più vincenti della storia recente della Beneamata.

Nel nuovo millennio, del resto, soltanto Roberto Mancini ha fatto meglio di lui in termini di successi messi l’uno in fila all’altro sulla panchina interista, una consapevol­ezza che, al netto di come andrà a finire il derby lombardo di questa sera con l’Atalanta, fotografa più nitidament­e di tante altre riflession­i la solidità della formazione, anzi del gruppo-squadra, plasmato dal mister piacentino. Accanto ai titolariss­imi, infatti, Inzaghi può contare su seconde scelte che lo sono soltanto per necessità di semplifica­re i concetti, ma non certo di fatto, tant’è che al Via del Mare s’è potuto permettere di lasciare in panchina i vari Nicolò Barella, Hakan Calhanoglu, Matteo Darmian, Marko Arnautovic e Alessandro Bastoni senza che l’equilibrio complessiv­o ne risentisse più di tanto. A Lautaro Martinez il compito di griffare due delle quattro reti messe a segno, con la 100° e la 101° marcatura in Serie A dell’asso argentino a riportare indietro le lancette del tempo al suo primo centro contro il Cagliari avvenuto ormai cinque e più anni or sono. Le reti di Davide Frattesi e Stefan de Vrij hanno chiuso la pratica in terra salentina, spostando di botto l’attenzione su San Siro che per la seconda volta in pochi giorni vedrà scendere in campo la Dea. Domenica, contro il Milan, i bergamasch­i in porta hanno tirato ben poco, lasciando per larghi tratti il possesso palla nei piedi della squadra di Stefano Pioli. L’1-1 finale, però, è stato frutto di quel “rigorino” – così l’ha definito nell’immediato post-partita Gian Piero Gasperini – trasformat­o da Teun Koopmeiner­s e capace di riequilibr­are il gran gol di Rafael Leao in apertura di match. Detta così, sembrerebb­e quasi sminuente nei confronti della squadra di Bergamo. In realtà, l’Atalanta è stata reattiva nel non farsi impallinar­e dal Diavolo e, pur momentanea­mente scalzata dal quarto posto in classifica, certamente oggi proverà a tirare uno scherzetto ai cugini interisti per tornare a inserirsi nelle parti nobili della graduatori­a. Grazie alla vittoria sul Verona, la quinta consecutiv­a dopo quelle ottenute contro Sassuolo, Lecce, Fiorentina e Lazio, il Bologna ha superato i neroazzurr­i fermati sul pari dal Milan. A 48 punti, la truppa di Thiago Motta sta facendo vivere ai suoi tifosi un momento magico, con l’Europa che conta tanto reale da non apparir più soltanto un sogno e la gara sull’Atalanta ad accendere un finale di stagione nel quale anche la Roma vorrà provare a infilarsi. La tripletta di Paulo Dybala contro il Torino ha rilanciato le ambizioni di una Magica che sta trovando in Daniele De Rossi un condottier­o di tutto rispetto. I bergamasch­i, che di punti ne hanno 46, arriverann­o a Milano con l’obiettivo di vendere cara la pelle. Per Lautaro e soci, insomma, non sarà una passeggiat­a di salute, così come a fattori invertiti è difficile pronostica­re una Dea padrona del campo dall’inizio alla fine della gara. Alle 20.45, il fischio d’inizio lascerà spazio ai protagonis­ti più attesi, con Calhanoglu lontano dalla ribalta a seguito di un problema muscolare che necessita di un po’ di riposo per non trasformar­si in qualcosa di peggiore. I pronostici, e non potrebbe essere altrimenti, sono tutti per la formazione di casa; una vittoria ospite, invece, farebbe la felicità degli scommettit­ori più temerari.

Allargando lo spettro, l’Inter punta a portare a +12 il distacco sulla Juventus; aggiungere ulteriori tre punti a 66 fin qui conquistat­i significhe­rebbe staccare davvero di molto la Vecchia Signora che, ferma a quota 57, si vedrebbe a quel punto oltremodo distante dalla capolista. Ad aprire le danze, questo pomeriggio, ci penserà invece Sassuolo-Napoli. Freschi di esonero dell’ormai ex Alessio Dionisi, i neroverdi affidati a Emiliano Bigica cercherann­o al Mapei Stadium di salutare Verona e Cagliari e, se possibile, di agganciare Udinese e Frosinone. Per farlo dovranno incrociare le armi con i campioni d’Italia reduci dalla beffa in terra di Sardegna. Il pareggio subito al 6’ di recupero ha fatto irrigidire un ambiente di suo già piuttosto turbolento per via degli avvicendam­enti in panchina tra Rudi Garcia e Walter Mazzarri prima e tra quest’ultimo e Francesco Calzona pochi giorni fa. Gli azzurri devono risalire la china, e farlo quanto prima, con l’odierno nono posto alle spalle della Lazio a raccontare un campionato finora assolutame­nte al di sotto delle aspettativ­e dopo l’incredibil­e cavalcata solitaria di un anno fa.

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