Darrieussecq, Il mare sottosopra: incontro-scontro con vite lontane
Scoperta e comunione, un nuovo senso del mondo che si squaderna grazie a un piccolo gesto eroico avvenuto un giorno, per caso
Per Natale sua madre le ha regalato una crociera, il giro del Mediterraneo insieme ai suoi figli: Gabriel e la piccola Emma. Rose s’imbarca senza un guizzo, nulla la stupisce, nulla sembra divertirla. Dovrà attendere l’incontro, più uno scontro in verità, con delle vite lontanissime dalla sua per tornare ad accendersi d’interesse e per ritrovare il piglio, i dubbi e le speranze. In “Mare sottosopra”, Marie Darrieussecq incrocia traiettorie esistenziali destinate a restare parallele: quella di Rose, una psicologa in fuga da Parigi, e da suo marito, agente immobiliare in crisi di mezza età, e quella di Younès, giovane nigeriano tratto in salvo dal naufragio insieme ad altri migranti, almeno quelli che riusciranno a sopravvivere, nel tratto marittimo fra la Libia e l’Italia. Ecco la massa di corpi sfiniti, curvi dentro le coperte termiche che brillano nella notte, ecco i volti fradici e imploranti. Quando l’uomo chiede a Rose di poter fare una chiamata, lei d’istinto gli regala il telefono di suo figlio. Si crea ora il legame che li terrà uniti anche in futuro: Younès ha il suo numero ormai, registrato sotto il nome “mamma”. Il Natale passa e la crociera finisce, la vita di sempre torna a reclamare impegno, scelte e compromessi. Rose è in procinto di trasferirsi nella cittadina in cui è nata, nel sud della Francia, da dove quando era ragazza è scappata seguendo il richiamo della ville lumière, Clèves, un paesino senza pretese, piacevole, benestante e ordinato: “Da qualche tempo, la differenza fra interno ed esterno le pesa più del solito. Come dire. Sarà l’epoca (quest’inizio millennio) o il fatto che invecchia (la sua età)? La sua generazione è sull’orlo della catastrofe pur essendo tra quelle messe meglio (soprattutto le donne, se confrontiamo con le zone ancora barbare del pianeta). La premonizione delle rovine suscita un’angoscia ancora più grande di quella dei secoli bui, di questo è sicura.” Romanzo borghese, senza dubbio, da cui erompe l’importanza della casa: riparo, culla, status e salvezza. Nel contrasto, allo stesso tempo, l’assenza di un nido per chi è nato dalla parte sbagliata del mondo. In pausa tra un paziente e l’altro, Rose spia su Google Earth la villa dove si trasferirà. Desidera che sia ermetica e pulita, solida. Né troppo vicino né troppo lontano dalla città, e immersa in un tripudio di verde, la casa occupa una posizione ideale. Tutto procede serenamente, fino al giorno in cui Younès non la chiama, spezzando il conforto della routine costruita. È a Calais, ferito alla gamba per aver tentato di aggrapparsi a un camion diretto in Inghilterra. Lei, la “mamma” nella rubrica del telefono, non ci pensa due volte e lo raggiunge. Darrieussecq procede per paragrafi che si succedono in varie ellissi, non c’è struttura lineare lì dove il tempo si compone di sguardi soggettivi e di fugaci pennellate, impressioni destinate a trasfigurare i fatti attraverso il portato emotivo legato a quegli eventi. Rose accoglie il giovane nigeriano nella sua famiglia, nella sua casa confortevole e spaziosa. È adesso, durante questa convivenza imprevista, imposta dagli accidenti della vita e dalla reazione imponderabile di Rose, che ognuno avrà modo di inquadrare il tutto lontano dalla consuetudine, mettendo in crisi il già noto e rimettendo in discussione qualcosa di sé. Il senso di umanità che si cela dentro Rose, e dentro l’animo dei suoi figli, emerge pagina dopo pagina insieme ai contrasti e alle incomprensioni. L’autrice è molto attenta ad evitare ogni forma di retorica, nessuna concessione viene accodata ai luoghi comuni, nessun ammiccamento al lettore, di modo che fra gli interspazi che fungono da sospensione e da silenzio, vada a riversarsi semplicemente questo: l’incedere verso sé stessi nel movimento di allontanarsi da ciò che eravamo e siamo. “Il mare sottosopra” diventa perciò quello stesso della vita, la scoperta, e la comunione, un nuovo senso del mondo che si squaderna grazie a un piccolo gesto eroico un giorno per caso.