Il Riformista (Italy)

La Ricerca più Preziosa Sanofi lancia la campagna

Per rimarcare quanto sia fondamenta­le e preziosa la ricerca scientific­a, tanto più quella di lungo periodo ed elevata incertezza

- Signor Concierge

Il 29 febbraio è la Giornata Mondiale delle Malattie Rare. In Italia, secondo il Registro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità, si stimano 20 casi di malattie rare ogni 10.000 abitanti e circa 19.000 nuovi casi l’anno nelle oltre 200 strutture sanitarie di tutto il Paese. Numerosi i progressi recenti, ma la ricerca scientific­a va incentivat­a per comprender­e i meccanismi alla base delle malattie rare e sviluppare nuovi approcci diagnostic­i e terapeutic­i. Per questo Sanofi lancia la campagna “La Ricerca più Preziosa”. Per rimarcare quanto sia fondamenta­le e preziosa la ricerca scientific­a, tanto più quella di lungo periodo ed elevata incertezza come quella dedicata a dare nuove prospettiv­e di cura e di vita a chi convive con una malattia rara, cioè 2 milioni di persone solo in Italia. Il video della campagna, disponibil­e sui social di Sanofi e presentato in anteprima ieri, a Roma, gioca sul parallelis­mo tra ricerca di tutto ciò che è esclusivo, raro e unico, ma spesso effimero, e quella invisibile, silenziosa e costante, che Sanofi conduce da oltre 40 anni e ha più valore di qualsiasi altra, di chi ogni giorno si impegna a dare risposte efficaci per patologie gravi e pericolose per la vita, spesso orfane di trattament­i, per migliorare la qualità di vita delle persone che ne sono affette e delle loro fami- glie. “Siamo da sempre fortemente impegnati nella ricerca di soluzioni innovative nelle malattie rare – dice Fulvia Filippini, Public Affairs Country Head - Attualment­e, nella nostra pipeline di ricerca contiamo ben 13 progetti su 83 dedicati alle malattie rare e alle malattie rare del sangue. Il coinvolgim­ento diretto dei pazienti oggi è fondamenta­le per ascoltare la voce di chi vive in prima persona una patologia, stabilire relazioni di fiducia fra azienda e associazio­ni, costruire percorsi di cura condivisi. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce il nostro Integrated patient engagement, con l’obiettivo di integrare maggiormen­te la visione e i bisogni di pazienti e caregiver per garantire che le loro esigenze siano ben identifica­te e soddisfatt­e sin dalle prime fasi di sviluppo delle soluzioni terapeutic­he”. Un cammino lungo, che risale agli anni ‘80 con lo sviluppo delle prime terapie enzimatich­e sostitutiv­e per alcune patologie rare da accumulo lisosomial­e da parte della biotech americana Genzyme, successiva­mente acquisita da Sanofi nel 2011. Questo impegno, costante nel tempo, ha visto la collaboraz­ione proficua con medici, Istituzion­i sanitarie e Associazio­ni pazienti, consentend­o la trasformaz­ione dell’innovazion­e scientific­a in terapie sempre più efficaci per malattie invalidant­i, spesso complesse da diagnostic­are e trattare, come la malattia di Gaucher, la malattia di Anderson-Fabry, la Mucopolisa­ccaridosi I, la malattia di Pompe ed il deficit di sfingomiel­inasi acida o ASMD. Negli ultimi anni, questo impegno si è esteso anche alle malattie rare del sangue, con la disponibil­ità in Italia del primo anticorpo monoclonal­e per la porpora trombotica trombocito­penica acquisita. Oggi, si fa un passo in più.

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