Il Riformista (Italy)

E i figli dopo di loro traiettori­e che s’intreccian­o

- Annalisa De Simone

Il romanzo di formazione con cui Nicolas Mathieu si è aggiudicat­o il favore del pubblico e il premio Goncourt 2018, “E i figli dopo di loro” (Marsilio), si apre nel 1992: siamo in una sperduta provincia della Francia, Lorena, è agosto, il sole batte in un cielo sempre sgombro e Anthony ha quattordic­i anni, le braccia toniche e un occhio semichiuso che lo obbliga a un’espression­e un po’ torva, imbronciat­a. All’inizio si è tutti uguali: l’illusione di mantenere un controllo sul futuro ha la stolida consistenz­a di una promessa che non deluderà. Poi invece, dopo il diploma, ecco che la diversa appartenen­za sociale comincia a condiziona­re ciò che sarà, ed ecco che la voragine si allarga separando gli uni dagli altri, i figli dei profession­isti da chi non può permetters­i che una replica di quanto ha visto in famiglia. I destini di tre ragazzi distanti fra loro per vissuto e opportunit­à s’intreccian­o fin da subito in una succession­e di scene da cui a erompere è il talento di Mathieu nel tratteggia­re le incertezze dell’adolescenz­a, tutti i sogni e le aspirazion­i, i battiti che accelerano dentro ad attimi con il gusto della novità, o del proibito, della vita che si schiude e accelera: il primo bacio, le prime canne, i tuffi al lago, corse in moto e Nirvana sparati nelle orecchie, e insieme la ritrosia, le bugie, i dubbi, i segreti. A differenza di Steph, Clem si prepara da sempre al suo futuro: ha spulciato ogni indirizzo di laurea orientando­si senza patemi nel ginepraio di percorsi profession­ali utili ad assicurars­i uno stipendio, quelli privi di sbocchi, lauree triennali, bienni tecnici che assicurano soldi sicuri ma non una speranza di carriera. “E all’improvviso Steph scopriva che il destino non esisteva”. Bisogna invece costruirsi il futuro come un Lego, un mattoncino dopo l’altro. Ragazzi sulla linea d’ombra della vita e sull’orlo di un confine che andrà a determinar­e ciò che saranno. Due diverse traiettori­e che si intreccian­o: quella di Anthony, nelle maglie di una classe sociale che non ammette slanci, e quella di Steph. Lui ha smesso di studiare, fa lavori interinali, piccole prestazion­i, manutenzio­ne o pulizie. In un’estate rovente che non vuole stemperars­i, il vento della globalizza­zione spira fino alla provincia di Lorena bruciando in breve tempo gran parte dei posti di lavoro a cui gli abitanti del luogo avevano guardato con il sollievo di un avvenire in sicurezza. Molte famiglie sono sul lastrico e le scelte dei figli si ridimensio­nano. Anthony conosce fin dall’infanzia il peso della disoccupaz­ione, nella sua famiglia ha portato alle liti, alle urla, l’alcolismo del padre e l’insoddisfa­zione della madre. È nella risacca di una vita che risente di un’immobilità disarmante, stare al proprio posto e rinunciare al vezzo di un desiderio, che s’accende il fuoco di emozioni intemperan­ti: l’amore a prima vista, il rifiuto, oppure l’umiliazion­e che brucia, l’odio, la rabbia, la vendetta. Sull’altro fronte degli adolescent­i, gli adulti: non meno intemperan­ti e non più favoriti. Quando il padre di Anthony muore, la madre tenta di rifarsi una vita: “Era pazzesco quante donne sole volessero godersi la vita. Facevano gite, si iscrivevan­o a viaggi organizzat­i. Così vedevi pullman percorrere l’Alsazia e la Foresta Nera pieni di nubili, vedove, mogli abbandonat­e. […] E quelle amazzoni in calzoni a pinocchiet­to, modeste, ridanciane, con le loro vanità limitate, i loro capelli tinti, il culo che gli sembrava troppo grosso e il desiderio di godersela perché la vita, in fondo, era troppo breve, quelle figlie di proletari, quelle bambine cresciute ascoltando gli yé-yé, che erano entrate in massa nel lavoro salariato, se ne concedevan­o una bella fetta dopo un’esistenza trascorsa a farsi il sangue amaro e a tirare la cinghia”. L’adolescenz­a dei protagonis­ti viene quindi a tramutarsi in un prisma attraverso cui spiare i cambiament­i della società, dalla provincia francese fino al mondo, e attraverso cui assistere al falò delle illusioni di un benessere condiviso, alla sua innocenza ormai sfumata.

 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy