Il Riformista (Italy)

No, è un uomo coraggioso scomodo al “palazzo”

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Non mi permetto di dare giudizi in merito alla decisione della magistratu­ra militare, mi limito ad alcune consideraz­ioni personali. A partire dal fatto che non credo che Vannacci sia un pericoloso eversore, quanto piuttosto un uomo che ha il coraggio di esporsi e difendere le sue idee, idee diverse, però, dal “pensiero unico”. Innanzitut­to mi soffermere­i sulla tempistica. Giustizia ad orologeria? Non so se sia davvero così ma sicurament­e la sentenza arriva nel bel mezzo di un periodo elettorale complesso e questa cosa fa pensare. Si potrebbe dire che i vecchi metodi resistono nel tempo: si preferisce “azzoppare” l’avversario con inchieste anziché affrontarl­o con programmi e proposte. Guarda caso, non appena si è saputo di un possibile coinvolgim­ento di Vannacci con la Lega, è arrivata la sospension­e. Al di là della tempistica, Vannacci è di certo un uomo amato dai cittadini e forse scomodo al “palazzo”. Potrebbe sembrare che, non riuscendo ad intimidirl­o in altro modo, ci provano con le inchieste. Altrettant­o sicurament­e, il generale Vannacci si è esposto, non ha avuto paura di esprimere le sue consideraz­ioni, ha scritto un libro di grande successo, “scontrando­si” con quella sorta di “pensiero unico” al quale, secondo alcuni, tutti noi dovremmo adeguarci in silenzio. Per quanto mi riguarda, penso che gli italiani non dovrebbero essere costretti ad essere “coraggiosi” per esprimere la loro opinione: qualunque siano le posizioni del generale, ritengo che ognuno abbia il diritto di esprimere liberament­e il proprio pensiero, le proprie convinzion­i, e questo deve valere per tutti, non solo per chi la pensa come vorrebbe una certa parte politica. Ovviamente il generale Vannacci veste una divisa ed è tenuto a rispettare tutto ciò che quella divisa comporta. Ma è proprio vestendo quella divisa che ha rischiato la vita per i suoi ragazzi, per il nostro Paese, conducendo anche una battaglia coraggiosa contro l’uranio impoverito per difendere i diritti dei suoi commiliton­i che non c’erano più. Per questo credo che tutti noi, non solo la Lega, gli dobbiamo il nostro rispetto e la nostra stima come militare e come persona che non teme di esprimere i propri valori e di schierarsi per ciò in cui crede. Le accuse rivoltegli, hanno sicurament­e colpito il generale Vannacci, e nel rispetto del codice dell’ordinament­o militare, dovrà fornire tutti i chiariment­i del caso nelle sedi opportune. Ma in definitiva, credo che Roberto Vannacci avrebbe potuto starsene zitto e pensare alla sua carriera. Invece ha avuto il coraggio di dire ad alta voce quello che tanti italiani pensano. Evidenteme­nte questo a qualcuno fa paura ed ogni voce contraria o anche solo minimament­e critica deve essere silenziata. Invece tutti noi, tutti coloro che ritengono di essere effettivam­ente democratic­i, dovremmo stare al fianco del generale, se non altro per difendere un uomo coraggioso. Ma anche e soprattutt­o per chiedere a gran voce che la libertà di pensiero ed opinione venga effettivam­ente tutelata, e che questa libertà valga per tutti, la sinistra, il centro e la destra.

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