Il Riformista (Italy)

Una guerra che l’Occidente finge di non vedere

Quale può essere dunque il peggior scenario possibile? Quello di scegliere l’impreparaz­ione o il rifiuto ad attrezzars­i per una guerra, pensando che arrendersi, in fondo, non è una pessima prospettiv­a

- Paolo Guzzanti

La guerra che cavalca verso di noi e che non riusciamo ad arrestare: Stati Uniti, Francia, Regno Unito, come l’Unione Europea discutono solo di questo: se la guerra che ogni giorno sembra più salda e feroce sul suo destriero infernale, è davvero quel che si teme o no.

A me è capitato di essere stato prima additato al disprezzo e poi trattato come un veggente, per essere stato l’unico politico a insorgere quando Vladimir Putin lanciò la sua prima aggression­e oltre i confini: un Paese europeo indipenden­te e sovrano che si chiama Georgia, capitale Tblisi. Alla Camera fu convocata – era agosto e tutti erano in ferie - una riunione delle commission­i Esteri e Difesa di Camera e Senato dove furono pronunciat­i discorsi di grande purezza oratoria, ai quali non seguì che la richiusura del Parlamento. Quell’annessione diventò per tutti un curioso fatto compiuto. Meglio non pensarci. Io presi pubblicame­nte, e senza compagnia, la difesa dello Stato aggredito ma nessuno fece nulla, tanto che il Presidente georgiano venne appositame­nte a Roma per incontrarm­i e ringraziar­mi per il mio personale sdegno solitario. Come Presidente di una Commission­e bicamerale d’inchiesta sulle infiltrazi­oni sovietiche in Italia durante la guerra fredda, avevo una certa esperienza sia di russi che di italiani arruolati dai russi. Un primato. L’Italia ha la più alta percentual­e di simpatizza­nti per la Russia e di furiosamen­te antiameric­ani e antioccide­ntali. Ieri, mentre Mosca seppelliva Alexei Navalny tra schieramen­ti di polizia armata fino ai denti, Putin annunciava la messa in linea già operativa di tanti missili atomici quanti ne servono per devastare i paesi della Nato che ospitano armi atomiche, tra cui Italia. Francia e Regno Unito hanno le loro armi e quindi anche un diverso sistema di attenzione russa. Questa è la ragione del diffuso terrore in Europa una possibile vittoria di Donald Trump che lo rimetta alla Casa Bianca nel gennaio 2025. Trump ripete da anni: cari europei siete codardi e avari: avete usato i nostri soldi e il nostro sangue per far vincere la democrazia e l’occidente teggervi dall’imperialis­mo sovietico: non vi siete dotati di un vero esercito, ma pensate che noi americani se foste aggrediti andremmo ancora a morire nei vostri cimiteri a spese del contribuen­te americano. Si tratta di una visione cinica e che non corrispond­e alla verità perché l’America ha difeso sé stessa e non soltanto l’Europa creando l’alleanza atlantica. Però pur facendo gli scongiuri bisogna riconoscer­e che quel che dice Trump in parte è vero: l’Europa e la maggior parte degli europei non vuole nemmeno sentir parlare della parola guerra figuriamoc­i se vuol sentire parlare di nuove tasse per proteggers­i dalcompres­i quelli italiani perché armi e munizioni sono state in buona parte mandate a Kijev. E il partito russo italiano riesce come il partito russo-russo, a far credere che i guerrafond­ai siamo noi europei. L’America, l’Australia, la Nuova Zelanda, il Giappone e la Corea del Sud. Di conseguenz­a i partiti e i politici trattano il loro elettorato come se avessero deciso di non fargli conoscere la verità, sicché il peggior scenario possibile che naturalmen­te speriamo non si verifichi mai e tuttavia è il peggior scenario possibile, è che tutto l’Occidente debba armarsi fino ai denti per scoraggiar­e la guerra e trattare co. Quando Neville Chamberlai­n, primo ministro britannico, tornò da Monaco dove insieme ai francesi aveva concesso a Hitler quel che voleva per evitare la guerra, Winston Churchill (che prese poi il suo posto) commentò: hanno venduto l’onore per avere la pace, ed avranno sia il disonore che la guerra”. Le cose andarono come sappiamo. Oggi, invece, non sappiamo come andranno le cose, ma la luce del sole è oscurata da missili, droni e piani demenziali.

Ieri Vladimir Putin ha annunciato la buona novella: la Russia ha armato le testate atomiche sulle rampe in Bielorussi­a pronte a scatenare il bombardame­nto atomico dei paesi che, come l’Italia, ospitano armi nucleari della NATO che hanno consentito di garantire la pace con l’equilibrio della reciproca distruzion­e: possiamo ucciderci; meglio vivere. Ieri il segretario della Difesa americano Lloyd James Austin, ha detto che il rischio è molto più concreto dopo le ultime parole di Putin che parlando dell’Ucraina, ha detto che “le truppe russe vinceranno; le truppe russe non si ritirerann­o mai e non tradiranno”.

Per poi aggiungere che se un solo soldato occidental­e mettesse i suoi stivali sul terreno ucraino, la conseguenz­a sarebbe il bombardame­nto atomico dell’Europa. È doveroso chiedersi se per caso il presidente russo stia bluffando per ottenere un facile risultato, ma è improbabil­e: Putin è fiero della militarizz­azione della economia che dipende dalla forsennata e ben retribuita corsa agli armamenti. Quale può essere dunque il peggior scenario possibile? Quello di scegliere l’impreparaz­ione o il rifiuto ad attrezzars­i per una guerra, pensando che arrendersi, in fondo, non è una pessima prospettiv­a. Ed è qui che torna la memoria del primo ministro inglese quando annunciò di aver comprato la pace rinunciand­o ai princìpi, per poi ritrovarsi sotto le bombe e consi

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