Il Riformista (Italy)

F1, Verstappen vince subito Il Re è ancora sul trono

L’olandese ha dimostrato fin dalla prima uscita stagionale in Bahrain di essere l’uomo da battere Il compagno Perez è secondo a 22 secondi. Alle spalle del duo Red Bull i ferraristi Sainz e Leclerc

- Alberto Gaffuri

Si torna in pista ed è subito Max Verstappen. Tra le mille incognite che da sempre attanaglia­no il mondo della Formula Uno, una certezza c’è ed è bene considerar­la partendo dalle prime, fondamenta­li, battute: il pilota belga-olandese, infatti, ha dimostrato fin dalla prima uscita stagionale di essere l’uomo da battere, l’unico vero riferiment­o di un circus che è ripartito dal Bahrain con la consapevol­ezza che il tre volte campione del mondo è ancora lì, seduto al suo posto, pronto a sferrare l’ennesima sfida agli altri avversari. Lui, che di record ne ha messi in fila già a partire dal suo primo esordio nell’abitacolo di una monoposto, ha aperto il 2024 a modo suo, dando cioè l’impression­e di non essere arretrato di un millimetro rispetto al successo di Abu Dhabi con cui ha chiuso l’annata passata. Fedele alla linea di chi sa di avere la macchina migliore a sua disposizio­ne, Verstappen ha portato la sua Red Bull a staccare tutti gli altri pretendent­i allo scettro, con il compagno di squadra Sergio Perez sì secondo, ma arrivato al traguardo a oltre 22 secondi di distanza. Un ritmo indiavolat­o, dunque, quello impresso alla corsa dal vincitore del primo Gp dell’anno, una dimostrazi­one di superiorit­à su tutti gli altri che ha fatto del suo compagno di box il miglior vassallo possibile a protezione di qualsiasi velleità d’attacco si fosse manifestat­a in corso di gara. La realtà è che a due passi dal Golfo Persico è stato proiettato un film già visto, con una Red Bull che viaggia a mille quasi corresse su binari immaginari e un pilota, quello da battere, che di cedere qualcosa ai desideri altrui non ne ha proprio voglia. La partenza dell’RB20 è stata in linea con le attese della vigilia, la performanc­e di Verstappen ancor più, un binomio la cui supremazia appare al momento difficile da scalfire e che il mondo dell’automobili­smo non può che guardare con un pizzico d’invidia, almeno fintantoch­é non sarà capace di trovare gli anticorpi giusti per affrontarl­o con le dovute maniere. I primi a essersene resi conto sono stati i diretti protagonis­ti. Partito dalla prima fila, il ferrarista Charles Leclerc ha chiuso la prima prova dell’anno al quarto posto alle spalle del duo tutto Red Bull e del compagno di squadra Carlos Sainz, che nelle qualifiche aveva ottenuto il quarto posto subito alle spalle di George Russell (Mercedes). Proprio Russell s’è dimostrato ben più performant­e del prossimo ferrarista Lewis Hamilton, settimo allo sventolare della bandierina a scacchi e nient’affatto spettacola­re come si addice a chi nel 2025 dovrà far pulsare il cuore rosso del popolo del Cavallino Rampante. Lando Norris, sesto, e Oscar Piastri, ottavo, hanno dato alla McLaren almeno un motivo per non scartare la prima uscita ufficiale, benché il finale in crescendo dello scorso anno non si sia riproposto come nelle attese dei tifosi nella prima uscita mondiale.

La soddisfazi­one, e non potrebbe essere altrimenti, è tutta per un Verstappen che, iridato nel 2021, 2022 e 2023, è ancora una volta il pilota cui guardare. Parlare di perfezione non è scontato, ma la prima guida della Red Bull l’ha fatto esplicitam­ente, lasciando agli altri l’onere di dimostrare che, quantomeno per la scaramanzi­a, non sia bene manifestar­e troppa fiducia nei propri mezzi. Chiunque abbia assistito alla gara, però, troverà oltremodo difficile dargli torto, benché anche dalla Ferrari qualche segnale d’ottimismo arrivi, se non altro dalla viva voce di Sainz. Da prossimo alla separazion­e, il pilota spagnolo ha spinto forte sull’accelerato­re per ottenere il gradino più basso del podio, arrivando nelle battute conclusive a girare più o meno sugli stessi ritmi della Red Bull. Il gap tra le due vetture c’è e s’è visto, lo spazio per migliorars­i pure. Nemmeno il tempo di meditare su quanto avvenuto ed è già in arrivo l’Arabia Saudita.

La Formula Uno corre veloce fin da subito; mai abbassare la guardia, dunque.

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