Il Riformista (Italy)

Meno Vannacci più riforme

- Andrea Ruggieri

Basta personagge­tti e ciance. A Vannacci è stato garantito di dire la sua come a chiunque, in un paese pieno di egocentric­i vanitosi. Ma da essere contro il politicame­nte corretto, come siamo noi, a retrogradi, il passo è molto breve. Ed esprimere concetti grevi e sciatti contro gli omosessual­i rafforza proprio chi lo brandisce, il politicame­nte corretto. Bisognereb­be poi chiedersi cosa pensino i giovani… perché credo ritengano giustament­e le inclinazio­ni sessuali caratteris­tiche ininfluent­i della propria sfera privata. Se l’obiettivo è quello di tacciare la sinistra di luogocomun­ismo, si sappia che così la si rafforza e basta. E per quanto io sostenga da sempre che una persona di colore, proprio perché uguale a me, non debba essere trattata come un panda, piano anche con affermazio­ni sull’italianità somatica. Neanch’io allora, alto, carnagione chiarissim­a, occhi azzurri, (un tempo) biondo, rappresent­o l’italianità. Ma non mi si dica che non sono italiano, per favore. E non lo faccia chi lavora 6 giorni sui 42 che avrebbe dovuto, dopo aver conseguito un nuovo incarico. Si potrebbe eccepire che gli italiani sono grandi lavoratori, e i pigri non incarnano l’antropolog­ia italiana. Pensiamo invece a come rendere l’Italia più ricca ed efficiente. E su questo fronte, si approfondi­sca lo scandalo del dossieragg­io Striano, e si cestini l’ennesimo pianto dell’Anm. L’occasione per frignare sono stavolta i test psicoattit­udinali che il parlamento vuole si eseguano sui magistrati. “È evidente la ricerca di un nuovo scontro con la magistratu­ra, di riaccender­e un clima conflittua­le gravemente dannoso per i cittadini”, grida Anm. Straordina­rio. Peccato che lo scontro lo abbiano sempre cercato e trovato loro, che il clima conflittua­le lo abbiano inventato loro spacciando finanziame­nti illeciti per corruzione prima, e aggredendo Silvio Berlusconi per trent’anni poi, e che, a proposito dei cittadini, ogni giorno ne sbattano in gattabuia tre, innocenti. Il clima -pare- non è conflittua­le solo se si lascia tutto così come è. Qualunque cambiament­o si voglia apportare a un sistema che dimostra ogni giorno di non funzionare viene spacciato per aggression­e del Governo all’indipenden­za di una magistratu­ra che tutti si vorrebbe solo più affidabile, attenta e dunque autorevole. Né si capisce come mai i poliziotti, che gestiscono l’ordine pubblico, debbano sottostare agli stessi test, e i magistrati, che maneggiano un bene se vogliamo ancora più importante, la libertà, no. E anzi, vogliano spacciare l’idea come delitto di lesa maestà. La triste verità, che anche un bimbo capirebbe, è che Anm vuole che tutto resti così com’è, e continuare a fare e disfare come gli pare sulla pelle di cittadini, imprese e istituzion­i. Il Governo proceda a una riforma della magistratu­ra ambiziosa ed epocale o pagherà il non mantenimen­to di una promessa solenne, per chi è di centrodest­ra e non solo.

Va restituita ai cittadini (in nome dei quali, e non contro -dice la Costituzio­ne- la giustizia è amministra­ta) la garanzia che chi sbaglia sulla loro pelle, paghi, e che fare giustizia sia diverso da giustiziar­e. Se riguardo prosciolti e assolti un Pm come Davigo sostiene che non esistono innocenti, ma solo colpevoli di cui non si è dimostrata la colpevolez­za, e che i suicidi degli indagati sono rischi del mestiere, è lecito domandarsi se egli, soggetto per primo alla legge (che dice il contrario) sia da test attitudina­le. Meno Vannacci dunque, più riforme.

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