Il Riformista (Italy)

Bagnaia e Ducati: la magica storia continua Pecco rinnova il contratto fino al 2026

La casa di Borgo Panigale e il pilota di Torino hanno deciso di annunciare il prolungame­nto del loro connubio. Un segnale inequivoca­bile a tutto l’ambiente circostant­e

- Alberto Gaffuri

La prima conferma della stagione 2024 arriva non dalla pista, ma direttamen­te dai box. Francesco Bagnaia, infatti, sarà pilota del Ducati Lenovo Team fino al 2026. A pochi giorni dalla ripresa delle ostilità, la casa di Borgo Panigale e il pilota di Torino hanno deciso di annunciare il prolungame­nto del loro connubio, aggiungend­o altri due anni di contratto all’accordo precedente­mente in essere e, così facendo, lanciando un segnale inequivoca­bile a tutto l’ambiente circostant­e. Pecco dalla Ducati non si sposta, la Ducati, al contempo, investe tutto sul due volte campione del mondo italiano che, quando all’appello manca soltanto una manciata di giorni al via, scenderà sulla griglia di partenza con ancor più motivazion­i di quante già non ne avrebbe avute a prescinder­e. Per uno che considera la Ducati la squadra dei suoi sogni, del resto, aggiungere ulteriori due anni sicuri a quello che si aprirà nel fine settimana a Losail ha un valore che va ben al di là delle consuete dichiarazi­oni di circostanz­a. In sella a una Desmosedic­i, Bagnaia correrà il suo quinto anno consecutiv­o e quando finirà il prolungame­nto appena annunciato ne saranno passati otto, facendone uno dei piloti più presenti nella storia del marchio emiliano. Già oggi secondo al solo Casey Stoner per gran premi vinti, Pecco è invece l’unico ad aver incassato due Mondiali, il primo nel 2022 e il secondo al termine dell’ultima stagione sportiva. Ripercorre­rne velocement­e la carriera aiuta a comprender­e quanto i destini di moto e pilota siano intrecciat­i l’un l’altro. Il primo passo fu alla Pramac Racing, nell’ormai lontano 2019; pochi, in verità, i lampi durante quella prima stagione, un’annata seguita al Mondiale di Moto 2 e servita ovviamente per ambientars­i in un mondo del tutto differente da quello della categoria inferiore. Fatta un po’ di gavetta, nel 2020 a Misano Adriatico ecco materializ­zarsi il suo primo podio e, con esso, rafforzars­i la convinzion­e non soltanto di essere un pilota adatto alla classe regina, ma anche di poter lottare davvero per il gradino più alto accanto ai migliori del circus. Il passaggio alla Ducati Corse fu quasi obbligato e, proprio nel 2021, arrivano per Bagnaia la prima pole in Qatar, la prima vittoria ad Aragon (seguita da quelle di San Marino, dell’Algarve e della Comunità Valenciana) e il secondo posto nella classifica finale della MotoGp alle spalle del campione spagnolo Fabio Quartararo, che proprio quell’anno ottenne il suo primo e fin qui unico titolo. Una crescita costante, insomma, la sua, con l’esplosione nel già citato 2022 impreziosi­ta da sette primi posti e la conferma nell’anno successivo con altrettant­e vittorie e il secondo titolo da festeggiar­e avvolto nel più classico dei tricolori. Il racconto finisce qui soltanto perché le prossime pagine del libro sono tutte da scrivere. L’obiettivo, nemmeno a dirlo, è quello di superarsi; per farlo, l’unica ricetta è quella di correre al massimo, senza curarsi poi troppo della pattuglia di agguerriti avversari che proverà a rendergli dura la vita. Quando la battaglia entrerà nel vivo, Jorge Martin e Marc Marquez proveranno sicurament­e a dire la loro. Lo spagnolo della Prima Pramac Racing di sicuro vorrà vendicare la seconda piazza del 2023, mentre il connaziona­le della Gresini Racing MotoGp proverà a inserirsi nei giochi di testa. Finita qui? No di certo, con l’italianiss­imo Marco Bezzecchi (Pertamina Enduro VR46 Racing Team) a sognare il testa a testa con i migliori e il sudafrican­o Brad Binder (Red Bull Ktm Factory Racing) pronto come lo scorso anno a farsi valere. I piloti di valore non mancano, le piste sui cui confrontar­si nemmeno. Si parte venerdì con le prove libere in Qatar per arrivare domenica con i primi verdetti nel 2024. Nel mezzo, tanta adrenalina da gustare seduti in poltrona davanti alla television­e o, per i più fortunati, direttamen­te sulle tribune dell’emirato arabo.

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