Il rischio e lo schifo
Il Supertuesday ha parlato: sarà rivincita Trump-Biden. Non esaltante. E ci riguarda. Che vinca o perda Trump (il protagonista sarà incredibilmente lui, che un anno fa - me lo confessò un suo amico personale - si riteneva fuori da tutto, e invece è stato rianimato a colpi di processi), in Europa dobbiamo prepararci: in America spira un vento di isolazionismo. A destra per disinteresse al ruolo di leader del mondo libero: America first.
A sinistra, nell’estrema luogocomunista in salsa woke che tanto seguito ha tra i giovani, perché il protagonismo Usa viene ridicolmente connotato di colonialismo da emendare a colpi di inchini e passi indietro. Questo obbliga noi, che sotto la loro egida siamo stati protetti per 80 anni senza investire in difesa comune e autonoma (Obama ci definiva free riders, cioè scrocconi): dobbiamo darci una mossa e pensare da adulti. E per farlo serve cambiare l’Europa. Ecco perché le due elezioni sono connesse come mai prima di oggi. Ma noi, invece di scannarci per come svegliare l’Unione dal torpore autolesionistico del burocratese e del green massimalista, riorientandola a proteggere imprese, dunque lavoratori, portafogli, e confini, stiamo appresso alle cazzate di tale Donatella De Cesare, una professoressa di Filosofia (sic) della Sapienza, ateneo che pagò un tributo sanguinolento al fanatismo assassino dei brigatisti rossi (basti pensare all’uccisione di Bachelet e dei poliziotti a sua protezione). La professoressa in cerca di ribalta, ben sazia dello stipendio pagatole con le nostre tasse (poi dici che uno non deve invocare lo sciopero fiscale), tenta di sfuggire al suo meritato anonimato, e pur di farsi riconoscere al supermercato da qualcuno, piange la morte di una terrorista assassina. Che schifo. Quello che dice lei, il fatto che una del genere possa insegnare qualcosa ai nostri ragazzi (Rettore egregio, provvedimenti no..?), ma anche che un’assassina come la Balzerani, mai pentita, che definiva “vittime di mestiere” i familiari cui aveva ammazzato i genitori, dunque non rieducata, fosse già a spasso da quasi 20 anni (e vi parla un garantista, contrario al carcere a vita), e pure che la nostra tv preferisca, per pigrizia, la provocazione di qualche macchietta assetata di protagonismo malgrado il suo phisique du role da ragionier Filini al ragionamento a favore degli italiani che appunto, devono decidere quale Europa vorranno a difesa loro e dei loro giusti sogni.
Se ci volessimo bene, dovremmo cancellare personaggi tanto penosi, e dedicarci a ricercare idee per la crescita economica, vero collante di una società, suo massimo crisma di sicurezza. Perché la forza della nostra tenuta, nell’urto che si profila con i regimi d’Oriente, starà nel soddisfacimento delle speranze di chi oggi qui da noi studia, o lavora, di avere un futuro, e di benessere. E se non si mette mano alla debolezza strutturale dell’Italia, che continua a essere sfiancata dall’oppressione fiscale, burocratica, e giudiziaria che fa scivolare ogni giorno il ceto medio nella povertà, è impossibile che noi si resista alla crescita di altre nazioni. Sarà probabile che la nostra tenuta si riveli di burro, facendo di noi terra di conquista commerciale e - speriamo di no - non solo. Finisce sempre così quando si scontrano, non per nostra decisione, sistemi innamorati di se stessi e sistemi stanchi, che tali non sono.
Il resto, sono stupidaggini alla De Cesare. Delittuose.