Sci Femminile, ad Åre le donne delle nevi Grande attesa per le migliori atlete mondiali
Il ritorno alle gare di Mikaela Shiffrin, in fondo, è una di quelle notizie in grado di far sorridere gli appassionati dello sci. L’americana di Vail, in Colorado, ha infatti recuperato dalle conseguenze della caduta avvenuta a fine gennaio a Cortina. Nessuna lesione fortunatamente per lei, ma la necessità di rientrare gradatamente all’attività sportiva, con la probabile partecipazione al solo slalom in programma domenica in Svezia a testimoniare la volontà di far le cose per bene, evitando di accelerare quando, in effetti, non se ne sente proprio chissà quale necessità. La sfera di cristallo è ormai lontana, troppo per pensare di riprendersela in questi ultimi scampoli di stagione. Lo sa bene anche l’italiana Federica Brignone che, dopo aver centrato il suo 25° sigillo in carriera, è sì seconda nella graduatoria di Coppa del mondo, ma piuttosto distante dalla leader incontrastata Lara Gut-Berhrami. La sciatrice svizzera occupa il primo gradino del podio e da quel posto difficilmente potrà essere scalzata. Il week-end in arrivo sulle nevi scandinave è alle porte e non c’è spazio per inventarsi sorpassi all’ultima curva. Ad Are, località che i mondiali sugli sci li ha ospitati nel 1994, nel 2007 e nel 2019, tutto è pronto per accogliere le donne delle nevi. Il mando bianco c’è ed è ok, ora si tratta soltanto di ammirare le migliori atlete mondiali in quella che è la penultima tappa dell’annata 20232024, prima del gran finale in Austria. Ad aprire le danze, sabato, sarà il gigante; domenica, invece, spazio allo slalom. Brignone e Marta Bassino saranno – e non potrebbe essere altrimenti, vista la classifica di specialità - le donne di punta del gigante; con loro, anche Lara Della Mea, Roberta Melesi, Elisa Platino e Asja Zenere. Assieme a Brignone e Della Mea, nello slalom si cimenteranno invece Lucrezia Lorenzi, Martina Peterlini, Marta Rossetti e Vera Tschurtschenthaler. Una decina, insomma, le atlete convocate per l’appuntamento in Svezia, non senza qualche velleità di classifica da rincorrere nel corso della due giorni programmata in terra scandinava. Benché nella graduatoria dello slalom non ci sia alcuna italiana tra le prime dieci (a guidare è Shiffrin con 630 punti; alle sue spalle l’infortunata Petra Vlhova), l’occasione è comunque utile per provare a metter fuori la testa. Diverso il quadro nel gigante, con Brignone (550) che insegue in seconda piazza la leader di specialità Gut-Behrami (685); Bassino (209), in nona posizione, certamente vorrà incrementare il suo bottino di punti, non fosse altro per guadagnare qualche spazio in più nella generale in cui oggi siede all’ottavo posto. L’entusiasmo di Brignone è ben riassunto in quel “non ho ancora finito” che ha accompagnato il suo 25° sigillo in Coppa del mondo. All’indomani dell’ultima vittoria in SuperG, infatti, la sciatrice valdostana nata a Milano ha manifestato il proposito di migliorare ulteriormente i suoi primati. I 34 anni il prossimo luglio non la spaventano; le tre medaglie olimpiche, e le altrettante mondiali, non l’appagano. Ecco perché il recente successo in Norvegia non vuole essere l’ultimo di una fin qui incredibile carriera, ma il ponte verso altri risultati. Dalla prima vittoria di Solden in poi – era il 24 ottobre 2015 – tanto è stato fatto. Tralasciando l’inarrivabile Alberto Tomba, che di vittorie ne ha ottenute 50 (88 podi), Brignone è al secondo posto tra gli italiani di sempre con 25 centri e 66 podi, seconda per successi alle spalle del campione bolognese e terza per podi dietro a Gustav Thoeni (69). A tallonarla c’è al momento la sola Sofia Goggia, cui però è toccato in sorte l’ennesimo stop da sorpassare. La frattura di tibia e malleolo della gamba destra rimediata in allenamento un mesetto fa non è che l’ultimo episodio di una carriera puntellata di vittoria e fermi obbligati. Ci vorrà del tempo per rivederla sugli sci; nel mentre, alle sue compagne il compito di far appassionare i tifosi italiani.