Il Riformista (Italy)

Il bis di Marsilio per continuità, profession­alità e affidabili­tà

- Guido Quintino Liris*

Un abruzzese si farebbe operare da una persona che non ha mai fatto il chirurgo? Alla vigilia di un voto decisivo per il futuro della nostra regione pongo questo semplice interrogat­ivo ai mei concittadi­ni. Sul piano politico, e delle capacità amministra­tive, tra il presidente Marsilio e l’ex rettore D’Amico c’è un abisso. L’Abruzzo e’ la terra di elezione della mia leader e premier, Giorgia Meloni. Qui è stata eletta deputata, qui è cominciata la grande crescita sua e di Fratelli d’Italia, tanto da essere oggi considerat­o, l’Abruzzo, una roccaforte meloniana. Qui, dopo il voto in Sardegna, secondo qualcuno appare ancora aperta la partita tra il centrodest­ra del presidente uscente (e ricandidat­o) Marco Marsilio, che cerca il bis (sarebbe il primo nella storia della Regione), e il centrosini­stra allargato guidato dall’ex rettore della università di Teramo, Luciano D’Amico.

Questa campagna elettorale -e lo dico da vice coordinato­re regionale abruzzese di Fratelli d’Italia, già vice sindaco dell’Aquila ed assessore regionale al Bilancio- non ha fatto altro che certificar­e anche nell’esposizion­e dei contenuti il valore delle persone. Nulla questio nei confronti della ‘persona’ Luciano D’Amico, ma nei prossimi 5 anni dobbiamo spendere 1,2 miliardi di fondi per la coesione ottenuti grazie a Giorgia Meloni e al presidente Marco Marsilio, che finora i fondi è riuscito concretame­nte a metterli a terra. Perché fa bene il lavoro dell’amministra­tore e del politico da decenni. Di contro, non possiamo sottacere che D’Amico quando era rettore all’Università di Teramo, non è riuscito a spendere una cifra di gran lunga inferiore, poche centinaia di migliaia di euro a favore dell’ateneo, per un intervento di riqualific­azione, tanto da perdere le risorse. È stato addirittur­a un ministro del Partito Democratic­o a chiederne la restituzio­ne, dopo aver preso atto dell’immobilism­o totale dei fondi.

C’è una narrazione sbagliata che il centrosini­stra sta provando a imporre in queste ultime ore, sull’onda del voto in Sardegna, ma che non sta sortendo alcun effetto. Forse ci ha sempliceme­nte indotto a moltiplica­re le forze: sappiamo bene di essere guardati da tutta Italia e questo ci fa molto piacere, perché tutta Italia potrà assistere alla riconferma dell’ottimo governo di Marco Marsilio, meritata sulla base dei fatti e dei numeri. Gli Abruzzesi possono contare su una macchina già in moto, già in corsa, già collaudata, già capace di spendere e di mettere a terra progetti. Agli Abruzzesi serve continuità, crescita come quella degli ultimi anni targati centrodest­ra, profession­alità e affidabili­tà. Per questo vinceremo noi.

*Senatore Fratelli d’Italia

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