Il Riformista (Italy)

Dalla foto con Nardella allo scatto con Putin Scoppia la bufera sul filo-russo Jorit

L’artista di strada italiano a Sochi al fianco dello zar. Nel 2020 il sindaco di Firenze posava con il ragazzo per il murale su Gramsci. FdI lo sferza: «È ancora il tuo idolo?»

- Luca Sablone

Dalla foto con Dario Nardella allo scatto con Vladimir Putin. Si può sintetizza­re così la parabola mediatica che nel giro di pochi anni ha visto Ciro Cerullo, in arte Jorit, ritagliars­i spazio con enormi murales dedicati a personaggi noti o simbolici. Ha fatto parlare di sé nelle scorse ore: si è avvicinato al presidente della Federazion­e Russa e ha chiesto di stare al suo fianco nello scatto fotografic­o per «mostrare all’Italia che lei è un essere umano come tutti e che la propaganda diffusa in giro è falsa». Il noto artista di strada italiano si trovava a Sochi in occasione del Festival della Gioventù con tanto di murale dedicato a Ornella Muti ed è tornato al centro della discussion­e mediatica per aver confermato la propria simpatia nei confronti di Mosca. Da Maradona a Che Guevara passando per Martin Luther King e Raffaella Carrà, nel corso degli anni il ragazzo è riuscito a spiccare per le sue opere di street art. Tanto che nel 2020 è finito sulla pagina Facebook di Nardella per il murale di Antonio Gramsci a Firenze su un palazzo di via Canova. «La street art invade i quartieri di Firenze con una figura che ispira tutti noi all’amore per la libertà», aveva scritto il sindaco il 3 dicembre 2020 sui social. Non è la prima volta che Jorit mostra la sua vicinanza alla Russia, visto che anche in passato ha ricevuto l’etichetta di filo-Putin e di nemico dello Stato di Israele. Niente male per l’artista che nel 2020 si è fatto immortalar­e con Nardella. Senza alcun dubbio l’arte e la cultura rappresent­ano un ponte tra i popoli, ma chissà se – potendo tornare indietro - il sindaco di Firenze rifarebbe lo stesso. L’auspicio è che in futuro non si faccia da spalla a un artista che approda a Sochi per prendersel­a con quella che comunement­e viene definita «propaganda occidental­e». Non a caso alla foto con Putin sono seguite le polemiche politiche del caso. Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano, si è rivolto direttamen­te al primo cittadino e a Sara Funaro (allora assessore): «Qui a Firenze conosciamo bene le simpatie filocomuni­ste dell’artista visto che nel 2020 è stato pagato dal Comune. Quando, due anni prima, aveva dipinto sempre a Firenze un murales dedicato a Nelson Mandela, l’allora assessore Funaro (oggi candidata sindaco della sinistra) disse che Jorit lanciava ‘un bel messaggio artistico, ma anche sociale, per l’integrazio­ne e l’uguaglianz­a’. Alla luce delle ultime esternazio­ni, Jorit è ancora un idolo per Nardella e Funaro? È ancora un uomo impegnato nel lanciare bei messaggi universali?». Pina Picierno, europarlam­entare del Pd, ha chiesto l’inseriment­o di Cerullo tra gli individui sottoposti a sanzione da parte dell’Unione europea. Duro il giudizio di Nicola Danti, vicepresid­ente di Renew Europe, secondo cui siamo di fronte a una dimostrazi­one di come funziona la propaganda russa e al tempo stesso il finto pacifismo: «E così chi dichiarava di dipingere per la ‘pace’, si ritrae con uno che ha invaso un Paese bombardand­olo, deportando bambini e minacciand­o ogni giorno l’Europa e la libertà». Il sentimento di «amore per la libertà» ispirato dal murale di Gramsci è lo stesso che si prova a Mosca? Nardella lo chieda a Jorit.

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Dario Nardella (sindaco di Firenze) e Jorit (artista di strada)

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