Il Riformista (Italy)

Serie A, s’infiamma la corsa per la salvezza Otto squadre in lotta

Mai come quest’anno il campionato italiano appare incerto per le parti basse della classifica: parte la caccia per punti preziosi e pesanti per mantenere la categoria

- Giacomo Guerrini

Otto squadre in lotta per la salvezza, sette racchiuse nello spazio di cinque punti. Mai come quest’anno il campionato italiano appare incerto, al netto della prima posizione che sembra ormai chiarament­e opzionata dall’Inter schiaccias­assi di Simone Inzaghi. Così mentre impazza la lotta per la qualificaz­ione alle prossime coppe europee (anche in questo caso sono almeno otto le aspiranti alle piazze che contano) con Torino, Genoa e Monza in una zona tranquilla, le altre sono a caccia di punti preziosi e pesanti per mantenere la categoria. Generalmen­te si dice che la salvezza arrivi a quaranta punti, ma quest’anno – come del resto anche negli anni recenti – la quota dovrebbe abbassarsi, non di poco. Naturale, dunque, che anche la Salernitan­a, al momento staccata dal gruppo a quota quattordic­i, mantenga un filo di speranza; è necessario però che i campani affidati di nuovo alle cure di Walter Sabatini invertano immediatam­ente una tendenza che né Paulo Sousa prima, né Pippo Inzaghi poi, né adesso Fabio Liverani hanno contribuit­o a cambiare radicalmen­te. Cagliari potrebbe rappresent­are quella che un tempo si chiamava “l’ultima spiaggia”: una vittoria all’Unipol Arena (domani ore 15) contro i rossoblù attualment­e a quota 23 consentire­bbe di ravvivare la fiammella della speranza. Non sarà d’accordo ovviamente Claudio Ranieri che, a 71 anni suonati, sta cercando di compiere un’altra impresa; seppur tra mille difficoltà gli isolani hanno reagito ai tanti rovesci e sono pienamente in corsa per la salvezza. “Volevo dimettermi, ma i ragazzi mi hanno trattenuto”, ha rivelato il tecnico di Testaccio e la vittoria di Empoli, preziosa quanto sofferta, ha confermato anche nei fatti che il gruppo sta con il mister. Elemento non da poco. In contempora­nea alla sfida tra campani e isolani si disputerà un altro match-spareggio: Sassuolo-Frosinone. Si tratta di un’autentica sorpresa, per il valore degli emiliani e per come era partita la formazione laziale. I neroverdi sono affogati nella palude dei bassifondi quasi senza rendersene conto; penultimi a quota venti, senza poter contare su Berardi per tutto il resto del campionato, dovranno immediatam­ente cambiare atteggiame­nto e lottare col coltello tra i denti per un obiettivo minimo che negli ultimi anni non era mai stato il traguardo prefissato. Licenziato Alessio Dionisi, si è deciso di affidarsi a Davide Ballardini, uno specialist­a in subentri fortunati. Il Frosinone, che di punti ne ha 24, invece era partito a mille ma da una vita non riesce più a vincere: difficile spiegarne i motivi, perché la squadra di Eusebio Di Francesco continua a giocare bene meritando quasi mai la sconfitta. È questo forse il dato più allarmante che non va certo sottovalut­ato. Con tante squadre in ballo è quasi inevitabil­e il florilegio settimanal­e di scontri diretti: così prepariamo­ci ad assistere domani a un interessan­tissimo Lecce-Verona. I salentini guidati da D’Aversa rappresent­ano forse la realtà più solida di questo lotto; l’allenatore e la società sono abituati a questo tipo di confronto, la società è sana e dunque il cammino potrebbe essere un po’ meno travagliat­o rispetto a quello degli altri concorrent­i. Chi invece sta affrontand­o un cammino accidentat­o è sicurament­e il Verona (23 punti). In piena tempesta societaria e con una squadra rivoluzion­ata a gennaio, Marco Baroni al momento sta compiendo un vero e proprio capolavoro: la squadra ha visto partire nel giro di poche settimane tutti i pezzi pregiati della rosa, da Ngonge a Djuric, ma il tecnico fiorentino che lo scorso anno trasse in salvo proprio il Lecce

dopo averlo riportato in Serie A non ha battuto ciglio e ha utilizzato le difficoltà come leva motivazion­ale per la squadra e l’ambiente creando una compattezz­a e una unità d’intenti che sono al momento la vera arma in più. Dovesse conquistar­e la salvezza, meriterebb­e un monumento equestre in Piazza Brà destinato a scalzare dalle preferenze dei veronesi il balcone di Giulietta e Romeo. Restano Empoli e Udinese con i toscani rigenerati da un altro mago delle salvezze impossibil­i, Davide Nicola, che domani saranno di scena a San Siro contro il Milan, e i friulani che lunedì saranno a Roma contro la Lazio. Sulla carta ci sono poche chance, anche un punto potrebbe valere oro in una giornata in cui inevitabil­mente qualcuno degli altri pericolant­i perderà terreno.

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