Serie A, s’infiamma la corsa per la salvezza Otto squadre in lotta
Mai come quest’anno il campionato italiano appare incerto per le parti basse della classifica: parte la caccia per punti preziosi e pesanti per mantenere la categoria
Otto squadre in lotta per la salvezza, sette racchiuse nello spazio di cinque punti. Mai come quest’anno il campionato italiano appare incerto, al netto della prima posizione che sembra ormai chiaramente opzionata dall’Inter schiacciasassi di Simone Inzaghi. Così mentre impazza la lotta per la qualificazione alle prossime coppe europee (anche in questo caso sono almeno otto le aspiranti alle piazze che contano) con Torino, Genoa e Monza in una zona tranquilla, le altre sono a caccia di punti preziosi e pesanti per mantenere la categoria. Generalmente si dice che la salvezza arrivi a quaranta punti, ma quest’anno – come del resto anche negli anni recenti – la quota dovrebbe abbassarsi, non di poco. Naturale, dunque, che anche la Salernitana, al momento staccata dal gruppo a quota quattordici, mantenga un filo di speranza; è necessario però che i campani affidati di nuovo alle cure di Walter Sabatini invertano immediatamente una tendenza che né Paulo Sousa prima, né Pippo Inzaghi poi, né adesso Fabio Liverani hanno contribuito a cambiare radicalmente. Cagliari potrebbe rappresentare quella che un tempo si chiamava “l’ultima spiaggia”: una vittoria all’Unipol Arena (domani ore 15) contro i rossoblù attualmente a quota 23 consentirebbe di ravvivare la fiammella della speranza. Non sarà d’accordo ovviamente Claudio Ranieri che, a 71 anni suonati, sta cercando di compiere un’altra impresa; seppur tra mille difficoltà gli isolani hanno reagito ai tanti rovesci e sono pienamente in corsa per la salvezza. “Volevo dimettermi, ma i ragazzi mi hanno trattenuto”, ha rivelato il tecnico di Testaccio e la vittoria di Empoli, preziosa quanto sofferta, ha confermato anche nei fatti che il gruppo sta con il mister. Elemento non da poco. In contemporanea alla sfida tra campani e isolani si disputerà un altro match-spareggio: Sassuolo-Frosinone. Si tratta di un’autentica sorpresa, per il valore degli emiliani e per come era partita la formazione laziale. I neroverdi sono affogati nella palude dei bassifondi quasi senza rendersene conto; penultimi a quota venti, senza poter contare su Berardi per tutto il resto del campionato, dovranno immediatamente cambiare atteggiamento e lottare col coltello tra i denti per un obiettivo minimo che negli ultimi anni non era mai stato il traguardo prefissato. Licenziato Alessio Dionisi, si è deciso di affidarsi a Davide Ballardini, uno specialista in subentri fortunati. Il Frosinone, che di punti ne ha 24, invece era partito a mille ma da una vita non riesce più a vincere: difficile spiegarne i motivi, perché la squadra di Eusebio Di Francesco continua a giocare bene meritando quasi mai la sconfitta. È questo forse il dato più allarmante che non va certo sottovalutato. Con tante squadre in ballo è quasi inevitabile il florilegio settimanale di scontri diretti: così prepariamoci ad assistere domani a un interessantissimo Lecce-Verona. I salentini guidati da D’Aversa rappresentano forse la realtà più solida di questo lotto; l’allenatore e la società sono abituati a questo tipo di confronto, la società è sana e dunque il cammino potrebbe essere un po’ meno travagliato rispetto a quello degli altri concorrenti. Chi invece sta affrontando un cammino accidentato è sicuramente il Verona (23 punti). In piena tempesta societaria e con una squadra rivoluzionata a gennaio, Marco Baroni al momento sta compiendo un vero e proprio capolavoro: la squadra ha visto partire nel giro di poche settimane tutti i pezzi pregiati della rosa, da Ngonge a Djuric, ma il tecnico fiorentino che lo scorso anno trasse in salvo proprio il Lecce
dopo averlo riportato in Serie A non ha battuto ciglio e ha utilizzato le difficoltà come leva motivazionale per la squadra e l’ambiente creando una compattezza e una unità d’intenti che sono al momento la vera arma in più. Dovesse conquistare la salvezza, meriterebbe un monumento equestre in Piazza Brà destinato a scalzare dalle preferenze dei veronesi il balcone di Giulietta e Romeo. Restano Empoli e Udinese con i toscani rigenerati da un altro mago delle salvezze impossibili, Davide Nicola, che domani saranno di scena a San Siro contro il Milan, e i friulani che lunedì saranno a Roma contro la Lazio. Sulla carta ci sono poche chance, anche un punto potrebbe valere oro in una giornata in cui inevitabilmente qualcuno degli altri pericolanti perderà terreno.