PROCESSO SALONE DEL LIBRO, FASSINO ASSOLTO
Cinque condanne e dodici tra assoluzioni e proscioglimenti per prescrizione: si è concluso così il processo per le vicende di presunta irregolarità nella vecchia gestione del Salone del libro di Torino. Piero Fassino, in qualità di ex sindaco del capoluogo piemontese, e l’ex assessore regionale alla Cultura Antonella Parigi sono stati assolti nel merito. Tra le persone condannate invece figura Giovanna Milella, ex presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura di Torino. Fassino, che ha sempre ribadito l’assoluta correttezza del suo comportamento, ha accolto con soddisfazione l’assoluzione con formula piena: «Questa sentenza riconosce finalmente in modo netto e inequivocabile la mia innocenza e la mia estraneità a qualsiasi illecito». L’assoluzione è «tanto più evidente» se si considera che i magistrati avrebbero potuto semplicemente prendere atto della prescrizione. «Invece hanno voluto esprimere un giudizio di merito che rende giustizia alla trasparenza e correttezza del mio operato», ha aggiunto Fassino. Resta comunque l’amarezza «di aver subito, per tutti questi anni, l’ombra di un sospetto quando, fin dall’inizio, era chiaro che non c’era nessun fatto che comprovasse le accuse infondate che mi venivano rivolte». Per l’ex assessore Parigi il processo non avrebbe dovuto neanche vedere luce: «Abbiamo agito nel massimo dell’onestà. Abbiamo sempre agito senza nessun interesse personale, come ha riconosciuto il pubblico ministero, per il bene della città. Otto anni non sono pochi, oggi c’è soddisfazione ma sono stati anni lunghi».