Netanyahu tira dritto su Rafah Veto di Cina e Russia all’Onu
Il premier Benjamin Netanyahu, dopo un’ora con il segretario di Stato Usa Anthony Blinken, è stato chiaro. “Gli ho detto che riconosciamo la necessità di evacuare la popolazione civile dalla zona di guerra e ovviamente gestire le necessità umanitarie”, ha premesso il premier, ma “gli ho anche detto che non abbiamo un modo per sconfiggere Hamas senza entrare a Rafah ed eliminare i battaglioni rimasti lì”. “Spero che lo faremo con il sostegno dell’America. Ma, se sarò necessario, lo faremo da soli” ha concluso. Una presa di posizione netta, nonostante l’avvertimento di Blinken sul pericolo di una guerra lunga e senza un piano per il “day after”. E un’ulteriore conferma del gelo tra i due alleati. Ieri, il portale Axios ha riferito che i democratici sono pronti a boicottare il discorso al Congresso del premier israeliano. E l’impressione è che lo sforzo diplomatico Usa sia appeso a un filo. L’amministrazione Biden ha inviato a Doha il capo della Cia, William Burns, per un nuovo round di colloqui tra Israele e Hamas. Ma per i media israeliani, al momento “non c’è stato alcun progresso reale”, e si attende di capire se il ritorno in Qatar del capo del Mossad, David Barnea, possa avere effetti positivi sul negoziato. A far tremare l’impegno di Joe Biden è poi la (prevedibile) battuta d’arresto alle Nazioni Unite, dove il veto di Cina e Russia ha fatto cadere la risoluzione di Washington su un “cessate il fuoco immediato e duraturo” a Gaza collegato al rilascio degli ostaggi. Per l’inviato di Mosca, Vasily Nebenzya, la mossa Usa è stata “un tipico spettacolo ipocrita”. Mentre il rappresentante cinese, Zhang Jun, ha parlato di “linguaggio ambiguo”. L’ambasciatrice Usa all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, ha accusato la Russia di mettere gli interessi politici davanti ai progressi diplomatici. E il segnale che arriva da New York è ancora una volta quello di un sistema in cui i veti incrociati prendono il sopravvento sugli interessi delle vittime e della comunità internazionale.